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Cosa sono gli indici previsionali PMI?

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Cosa sono gli indici PMI?

Gli indici PMI (Purchasing Managers’ Index) sono degli indicatori economici che misurano l’attività delle imprese nei diversi settori, come il manifatturiero, i servizi, le costruzioni e il commercio al dettaglio. Sono basati sui sondaggi mensili che vengono inviati ai responsabili degli acquisti delle aziende, ovvero coloro che si occupano di ordinare le materie prime, i semilavorati e tutto ciò che serve per la produzione. Questi manager hanno una visione d’insieme delle condizioni economiche del settore in cui operano e delle aspettative future. Quindi si tratta di indici previsionali, che anticipano l’andamento dell’economia. 

Come si calcolano gli indici PMI?

Gli indici PMI vengono calcolati assegnando un punteggio alle risposte dei manager ai sondaggi, che possono essere di tre tipi: miglioramento, nessun cambiamento o peggioramento rispetto al mese precedente. Le risposte vengono poi ponderate in base a cinque categorie principali: nuovi ordini, produzione, occupazione, consegne dei fornitori e scorte. Il risultato finale è un indice che va da 0 a 100, dove 50 rappresenta la soglia di neutralità. Un valore superiore a 50 indica una fase di espansione del settore, mentre un valore inferiore a 50 indica una fase di contrazione. Esistono però variazioni a questa regola generale del 50, per cui alcuni indici utilizzano una base 100 o differente, specificata caso per caso.

Quali sono le tipologie di indici PMI?

Esistono diverse tipologie di indici PMI, a seconda del settore di riferimento e dell’area geografica. Tra i più seguiti ci sono:

  • Il PMI complessivo, che aggrega i dati dei settori manifatturiero e dei servizi.
  • Il PMI manifatturiero, che si concentra sulle imprese che producono beni materiali
  • Il PMI servizi, che si concentra sulle imprese che offrono servizi ai consumatori o alle altre imprese.
  • Il PMI costruzioni, che si concentra sulle imprese che operano nel settore edile.
  •  Il MI vendite al dettaglio, che si concentra sulle imprese che vendono beni ai consumatori finali.

Ogni settore ha delle caratteristiche specifiche e può avere un impatto diverso sull’economia generale. Per questo motivo è utile analizzare i singoli indici PMI oltre a quello complessivo. Inoltre bisogna analizzare l’impatto dei singoli settori sul PIL del paese.

Per quanto riguarda l’area geografica, esistono indici PMI per diversi paesi e regioni del mondo. Tra i più importanti ci sono:

  • Il Markit PMI, che copre circa 30 paesi e aree economiche tra cui l’Europa, gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone e l’India.
  • L’ISM PMI, che si riferisce solo agli Stati Uniti e ha una serie storica che risale al 1948.
  • Il Caixin PMI, che si riferisce alla Cina e tiene conto soprattutto delle piccole e medie imprese.
  • L’IFO PMI, che si riferisce alla Germania e tiene conto anche del clima di fiducia delle imprese.
  • L’HCOB PMI, che si riferisce alla Francia e tiene conto anche delle aspettative delle imprese.

Perché sono importanti gli indici PMI?

Gli indici PMI sono importanti perché forniscono informazioni tempestive e affidabili sull’andamento dell’economia reale e sul sentiment di mercato. Essendo basati sui dati reali delle imprese e non su stime o previsioni, gli indici PMI sono in grado di anticipare le tendenze economiche e di riflettere le variazioni della domanda e dell’offerta. Inoltre, essendo pubblicati mensilmente, gli indici PMI consentono di monitorare l’evoluzione della situazione economica con una frequenza elevata.

Gli investitori utilizzano gli indici PMI per valutare le opportunità e i rischi dei diversi mercati e settori. Ad esempio, un indice PMI in crescita può indicare una maggiore domanda di beni e servizi, una maggiore produzione, una maggiore occupazione e una maggiore redditività delle imprese. Questo può favorire la crescita del PIL, la stabilità dei prezzi e la fiducia dei consumatori. Al contrario, un indice PMI in calo può indicare una minore domanda di beni e servizi, una minore produzione, una minore occupazione e una minore redditività delle imprese. Questo può causare una recessione economica, una deflazione e una perdita di fiducia dei consumatori.

Gli indici PMI possono influenzare anche le decisioni delle autorità monetarie e fiscali. Ad esempio, un indice PMI elevato può spingere le banche centrali a innalzare i tassi di interesse per contenere l’inflazione e raffreddare l’economia. Al contrario, un indice PMI basso può spingere le banche centrali a ridurre i tassi di interesse per stimolare l’inflazione e rilanciare l’economia. Analogamente, un indice PMI elevato può spingere i governi a ridurre il deficit pubblico per mantenere la sostenibilità del debito. Al contrario, un indice PMI basso può spingere i governi ad aumentare la spesa pubblica per sostenere la domanda aggregata.

Attenzione che sono indici previsionali basati sul sentire dei manager, quindi possono essere segnati dal sentimento generale della società. Non sono previsioni esatte, ma più sensazioni. Inoltre sono dati hic et nunc, che possono essere smentiti da eventi inattesi o ignoti al momento del sondaggio. 

Fonti:

https://www.money.it/Indici-PMI-perche-sono-importanti-Breve-guida-pratica
https://www.ig.com/it/glossario-trading/definizione-indice-pmi
https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/indice-pmi-138.htm


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