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Analisi e studi

Cina: gli indicatori previsionali della manifattura indicano tempesta

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This aerial photo taken on August 14, 2023 shows buildings of China's developer Country Garden Holdings in Zhengzhou

In Cina qualcosa non si sta ancora muovendo nella giusta direzione. Magari non sarà esattamente per colpa del governo cinese, magari sarà per la tendenza economica internazionale, ma, comunque, gli indicatori previsionali del settore commerciale e  manifatturiero cinese non sono positivi.

Ieri il PMI delle attività economiche ufficiale della NBS in Cina è sceso inaspettatamente a 49,5 nel mese di ottobre 2023 da 50,2 in settembre, mancando le previsioni del mercato di 50,2 che evidenziavano come la ripresa economica del Paese rimanesse fragile, con la necessità di ulteriori misure di sostegno da parte del governo.

I nuovi ordini sono tornati a contrarsi (49,5 contro 50,5 di settembre), con le vendite all’estero che sono scese a un ritmo più veloce (46,8 contro 47,8), in un contesto di aumenti più morbidi della produzione (50,9 contro 52,7), mentre l’occupazione ha continuato a scendere (48,0 contro 48,1).

Nel frattempo, i livelli di acquisto si sono ridotti per la prima volta in tre mesi (49,8 vs 50,7). I tempi di consegna si sono ridotti, ma il ritmo è stato il più basso da febbraio (50,2 vs 50,8). Sul fronte dei costi, l’inflazione dei prezzi degli input è scesa al minimo di tre mesi (52,6 vs 59,4), mentre i prezzi alla produzione sono scesi per la prima volta in tre mesi (47,7 vs 53,5). Infine, la fiducia delle imprese è leggermente migliorata (55,6 vs 55,5).

Sotto 50 c’è decrescita attesa del settore manifatturiero. Ecco qui il relativo grafico

Però questo non è l’unico indice manifatturiero negativo: il Caixin China General Manufacturing PMI è sceso a 49,5 nell’ottobre 2023 da 50,6 in settembre, mancando le previsioni del mercato di 50,8. Si è trattato della prima contrazione dell’attività industriale da luglio, in un contesto di nuovo calo della produzione a causa della fragilità della ripresa economica.

Inoltre, le vendite all’estero sono diminuite per il quarto mese, mentre i livelli di acquisto sono scesi per la prima volta da luglio. Inoltre, l’occupazione ha subito la contrazione maggiore degli ultimi 5 mesi, mentre gli arretrati di lavoro hanno continuato ad espandersi e alcune aziende hanno collegato questo fenomeno alla pressione sulla capacità produttiva.

Nel frattempo, la crescita dei nuovi ordini è rallentata per due mesi consecutivi. Per quanto riguarda i prezzi, l’inflazione dei costi di produzione ha raggiunto il picco di 9 mesi, a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime e del petrolio, mentre i prezzi di vendita sono aumentati moderatamente.

Infine, il sentiment ha toccato il minimo da settembre 2022, a causa delle preoccupazioni per le prospettive globali. “I produttori non erano di buon umore”, ha dichiarato Wang Zhe, economista senior di Caixin Insight Group. “L’economia ha mostrato segni di ripresa, ma le basi della ripresa non sono solide”.

Ecco il grafico dell’indice:

Anche in questo caso è attesa una contrazione.

Quindi qualcosa deve essere ancora rimesso in moto nelll’economia cinese, e questo può essere dovuto sia a fattori interni, cioè ai problemi del settore immobiliare e finanziario cinese e alla sua scarsa crescita demograficia, oppure a fattori esterni, con l’Europa che non cresce e presumibilmente noon crescerà nel 2024, con degli eventi bellici di larga scala in corso, e con un’inquietitudine diffusa. Crescere in questo ambiente è veramente un’impresa ostica, soprattutto quando ci sono irrisolti i problemi di un settore immobiliare elefantiaco e sproporzionato.

 

 

 


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