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La manifattura italiana indica espansione. Come mai?

Dopo molto mesi di segnali di contrazione della manifattura finalmente abbiamo un mese con indicatori positivi per la manifattura italiana. Un segno di una migliore competitività

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L’indicatore previsionale manifatturiero italiano segna un inaspettato dato positivo, che è coerente con un profilo di espansione.

Il PMI manifatturiero HCOB Italia è salito a 50,4 nel mese di marzo 2024 rispetto al 48,7 del mese precedente e meglio delle previsioni di mercato di 48,8. L’ultima lettura indica il primo mese di espansione del settore industriale del Paese dopo undici mesi di contrazione.

Sia i nuovi ordini che la produzione hanno registrato una nuova crescita, seppur marginale. Nel frattempo, le aziende hanno ampliato il personale per il secondo mese consecutivo, con un tasso di crescita dei posti di lavoro solido e il più rapido da un anno a questa parte.

L’attività di acquisto ha registrato il calo più contenuto da un anno a questa parte, per cui è presumibile che le aziende stiano ricostruendo le scorte in attesa di una maggiore attività produttiva.

In termini di andamento dei prezzi, il calo dei prezzi degli input è stato solo marginale e il meno pronunciato da poco più di un anno. Di conseguenza, le aziende hanno ancora una volta trasferito i costi ridotti ai clienti, ottenendo i maggiori sconti sui prezzi di vendita degli ultimi quattro mesi.

Guardando al futuro, l’ottimismo nei confronti delle prospettive per l’anno successivo ha raggiunto un massimo di sette mesi e ha superato la media storica, tra previsioni di crescita ottimistiche e speranze di stabilizzazione delle condizioni di mercato.

Ecco il relativo grafico

Come mai questo ottimismo? Possiamo, in generale, vedere tre cause:

  • costi alla produzione minori. I prezzi alla produzione sono a livello 123,3 contro il 127,6 della Germania. Non solo, le attese a breve sono per un ulteriore calo. QUesto rende l’Italia competitiva rispetto alla Germania, che è cliente, ma anche concorrente, dell’Italia;
  • sempre rispetto alla Germania l’Italia ha un sistema meno impastoiato dalle normative green;
  • evidentemente la maggiore apertura verso il Mediterraneo, l’Africa e le Americhe, rispetto alla Germania, che era più rivolta verso Cina e India, sta avvantaggiando l’Europa.

Comunque non c’è molto da festeggiare. Il valore positivo potrebbe essere solo un’episodio in una prospettiva di contrazione di lungo periodo.


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