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Titoli di stato in mano alla banca centrale e inflazione. Esiste un legame ?

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Una delle accuse classiche che viene fatta alle politiche monetarie espansive è che la monetizzazione del debito pubblico tramite acquisto dei titoli da parte della Banca centrale viene a portare inflazione. Del resto la mossa classica espansiva della banca centrale avviene tramite l’acquisto di titoli di stato che poi mantiene in portafoglio, e l’immissione di moneta conseguente sul mercato, spesso accompagnata al controllo dei tassi di interesse sui titoli di stato stessi.

Questa affermazione sarà vera in pratica? Vediamo un grafico, presentato da Robin Brooks, che presenta il possesso di titoli di stato di alcuni paesi avanzati rispetto al PIL

Il Giappone vede una situazione particolare: la Bank of Japan ormai possiede il 100% del PIL come debito pubblico. Una situazione apparentemente estrema , che indica una politica monetaria molto espansiva. E l’inflazione ? Niente di speciale:

Siamo sotto il 4% in calo. Come controprova prendiamo il Regno Unito, la cui banca centrale non solo possiede solo il 30% del sotto forma di debito pubblico, ma addirittura ha condotto una vera e propria politica restrittiva, mettendo sul mercato una fetta consistente del proprio debito e quindi assorbendo liquidità. Come sta andando l’inflazione nel Regno Unito?

Abbiamo un’inflazione a due cifre, praticamente tre volte quella del Giappone, eppure la Bank of England ha perseguito una politica restrittiva e di innalzamento dei tassi. Non è che non stia funzionando perché l’inflazione è legata a fattori strutturali e esterni e non alla politica monetaria?

Lascio a voi sciogliere questo enigma…

 

 


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