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USA: l’inflazione cala meno di quanto di ci aspettasse. Strette in arrivo

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I dati inflazionistici dagli USA sono meno buoni di quanto ci si aspettasse. Il tasso d’inflazione annuale negli Stati Uniti è rallentato solo leggermente, passando al 6,4% nel gennaio 2023 dal 6,5% di dicembre, meno delle previsioni del mercato che prevedevano un 6,2%. Si tratta comunque della lettura più bassa da ottobre 2021. Si è registrato un rallentamento dei prezzi dei generi alimentari (10,1% contro 10,4%), mentre il costo di auto e camion usati ha continuato a diminuire (-11,6% contro -8,8%). Al contrario, il costo degli alloggi è aumentato più rapidamente (7,9% vs 7,5%) così come l’energia (8,7% vs 7,3%), con i prezzi della benzina che sono aumentati dell’1,5%, invertendo il calo dell’1,5% registrato a dicembre. D’altra parte, sia i prezzi dell’olio combustibile (27,7% vs 41,5%) che quelli dell’elettricità hanno rallentato (11,9% vs 14,3%). Sebbene l’inflazione abbia mostrato segni di un picco al 9,1% nel giugno dello scorso anno, rimane più di tre volte al di sopra dell’obiettivo del 2% della Fed e continua a indicare un’avanzata su larga scala del livello generale dei prezzi, in particolare dei servizi e delle abitazioni. Ecco il grafico relativo:

L’andamento delle principali componenti inflazionistiche è stato il seguente:

Vediamo come la casa, con gli affitti, resti ancora l’elemento principale che spinge l’inflazione USA. Eppure il settore immobiliare appare alla vigilia di una crisi, per cui, probabilmente vedremo in futuro un rallentamento di questa componente. Vediamo come il mercato delle auto usate sia letteralmente crollato.

L’inflazione “Core” , al netto dei componenti agricoli ed energetici, è sempre elevata, e questo grafico mostra come, non casualmente, questo boom è iniziato con l’amministrazione Biden e le sue enoremi politiche di stimolo e di sovvenzionamento proprio quando, con il Covid, l’offerta latitava.

Le componenti che muovono l’inflazione core sono invece le seguenti:

Anche in questo caso l’affitto della casa fa la parte del leone, con perà il contributo dei beni accessori per la casa e delle spese mediche.

Con un andamento simile dell’inflazione, soprattutto di quella core, c’è da aspettarsi che la politica rstrittiva della FED non cesserà presto. Solo dei forti segnali di recessione e di crisi potrebbero convincere la banca centrale a cambiare rotta, ma per ora aspettiamoci solo degli aumenti dei tassi di interessi.

 

 

 


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