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Svizzera: fiammata inflazionistica inattesa

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La Svizzera mostra come l’inflazione sia più permanente di quanto si pensasse prima. Il tasso di inflazione annuale in Svizzera è salito al 3,3% su base annua nel gennaio 2023, la lettura più alta dal settembre 2022, dal 2,8% del mese precedente e al di sopra delle aspettative del mercato del 2,9%. Il costo è cresciuto ulteriormente per cibo e bevande analcoliche (5,6% vs 4,0%) bevande alcoliche e tabacco (2,2% vs 1,7%), abbigliamento e calzature (3,5% vs 2,2%), abitazione ed energia (5,1% vs 4,2%) e ricreazione e cultura (1,9% vs 1,8%). D’altra parte, i costi sono rallentati per la manutenzione della casa (5,2% vs 5,7%), i trasporti (4,7% vs 5,3%) e i ristoranti e gli alberghi (2,6% vs 2,7%), mentre l’inflazione è rimasta stabile per la salute (a -0,4%) e l’istruzione (a 0,3%). Su base mensile, i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,6% a gennaio, dopo un calo dello 0,2% a dicembre, e rispetto alle previsioni del mercato dello 0,4%.

Ecco un grafico a breve

Ed un grafico con una più lunga visione, che permette di cogliere quanto sia elevata questa inflazione per la recente economia svizzera

Come vedete le cause non solo legate strettamente all’energia: ormai l’inflazione, come una sorta di onda, si sta allargando ad altri settori. La staglazione legata all’energia è stata come un sasso buttato in uno stagno le cui onde sono gli incrementi dei prezzi degli altri settori energetici, a partire dagli alimentari. Questo fa si che la spinta inflazionistica, soprattutto dove l’economia tira, non si esaurirà immediatamente, ma preoseguirà per un certo tempo.

 

 

 


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