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Perché cercheranno di imporre più austerità all’Italia (eppure la Francia..)

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La finanziaria appena approvata non brilla sicuramente per generosità: si è concentrato il grosso delle (poche) risorse disponibili negli aiuti sui costi energetici, lasciando le briciole, o poco più, al resto. Non si poteva fare diversamente, ne va del benessere delle famiglie e della sopravvivenza delle imprese, senza considerare che il grosso della struttura della legge è stato impostato dal governo Draghi.

Eppure, nonostante una finanziaria austera, vedrete che la Commissione e i soliti Think Tank germanofili ci chiederanno più austerità. La motivazione è contenuta nel bilancia commerciale italiana, che viene ad essere negativa da quando è iniziata la crisi energetica:

Le motiviazioni sono ovvie: da un lato gli alti prezzi energetici hanno aumentato il peso energetico dell’import , dall’altro gli stessi costi spiazzano le nostre produzioni industriali che sono meno competitive, senza contate che molte aziende hanno volontariamente ridotto la produzione proprio per i problemi legati all’approvvigionamento energetico. Come abbiamo già scritto stiamo pagando 20 anni di politiche economiche sbagliate.

La logica con cui verrà chiesta una politica più austera e fiscalmente più repressiva è stata ben spiegata da Monti: repressione fiscale (meno spese più tasse) viene a portare una contrazione dei consumi, quindi dell’import. Peccato che questa volta, al contrario del 2011, non si tratti di comprare meno BMW o frutta esotica, ma di contenere i consumi primari energetici, come l’energia elettrica o il riscaldamento. Questa è una crisi di offerta che non si può superare con una banale riduzione della domanda , come vorrebbero la Commissione e la BCE, ma con un aumento del’offerta.

Del resto c’è chi è messo anche molto peggio di noi. Ad esempio la Francia

la Francia presentava poi un deficit di bilancio nel 2021 del 6,5% contro il 7,2% dell’Italia, unadifferenza non enorme. Senza considerare che, con l’inflazione attuale, il debito pubblico diventa un peso meno rilevante, anzi la BCE, se volesse risolvere il problema del debito europeo, concederebbe un target inflazionistico più elevato.

Quindi ci troveremo a vivere un 2023 molto movimentato, sia per le pressioni della BCE, sia della Commissione. Vedremo se e come il governo sarà in grado di resistere.

 


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