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L’indice dell’instabilità dell’America Latina: l’inflazione alimentare

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Se vogliamo valutare un vero indice dell’instabilità politica dell’America Latina allora dobbiamo seguire l’indice dell’inflazione alimentare in quell’area. Alta inflazione alimentare spesso significa disagio sociale e quindi rivoluzione.

Il Venezuela ha registrato il più alto tasso di inflazione alimentare dell’America Latina, secondo i dati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).

Anna Fleck di Statista riferisce che, a settembre 2022 (ultimi dati disponibili), il Paese ha registrato un aumento del 110,4% rispetto allo stesso mese del 2021. L’Argentina ha registrato il secondo tasso di inflazione alimentare più alto, pari all’86,6%.

I tre Paesi con i tassi di inflazione alimentare più bassi nello stesso periodo sono Bolivia (2,2%), Panama (5%) ed Ecuador (7,1%). Secondo la FAO, l’inflazione alimentare media annua nella regione era del 43,9% nel settembre 2022, mentre a livello globale non superava il 23%.

Oltre ai fattori socio-economici su base nazionale, la regione sta ancora vivendo la scia degli eventi globali. Il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite spiega che:

“A più di un anno dal conflitto tra Ucraina e Russia e a più di tre anni dalla pandemia COVID-19, le ampie ripercussioni di queste crisi sovrapposte continuano a colpire le società dell’America Latina e dei Caraibi”.

L’inflazione alimentare non colpisce tutti i cittadini allo stesso modo: secondo l’organizzazione, le popolazioni più vulnerabili, tra cui le famiglie a basso reddito, sono colpite “in modo sproporzionato a causa della maggiore allocazione di budget per la spesa alimentare”.


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