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India: Project Vishnu, missile ipersonico Mach 8. Rivoluzione nella difesa e geopolitica asiatica

L’India testa il “Project Vishnu”, un missile ipersonico Mach 8. Un salto epocale per la difesa indiana e un monito per gli equilibri strategici in Asia. Analisi delle capacità e implicazioni geopolitiche.

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Tra il 14 e il 16 luglio 2025, l’India avrebbe condotto con successo un test di un missile da crociera ipersonico capace di raggiungere Mach 8 nell’ambito del Project Vishnu. Sebbene non ci sia ancora una conferma ufficiale, questa iniziativa, guidata dalla Defence Research and Development Organisation (DRDO), rappresenta un balzo strategico significativo per il sistema di difesa indiano. Il Project Vishnu mira a sviluppare l’Extended Trajectory-Long Duration Hypersonic Cruise Missile (ET-LDHCM), un sistema d’arma che mira a migliorare profondamente le capacità strategiche del Paese.

Le caratteristiche principali dell’ET-LDHCM

Il Project Vishnu è un ambizioso sforzo indiano per creare un missile ipersonico interamente sviluppato a livello nazionale. Integra scienza dei materiali all’avanguardia, sistemi di propulsione avanzati e tecnologia a guida di precisione.

Sebbene i dettagli siano classificati, le informazioni disponibili indicano che questo missile è progettato per volare a velocità tra Mach 8 e Mach 10, quasi tre volte più veloce del missile operativo più rapido dell’India, il Brahmos, che raggiunge Mach 3.

Visualizzazione grafica del Progetto Visnù

Con una portata di 1.500 km, estendibile a 2.500 km per una configurazione superficie-superficie, il missile avrebbe la capacità di penetrare in profondità nel territorio nemico, colpendo obiettivi cruciali come sistemi radar, centri di comando e navi. La sua natura adattabile, con capacità di lancio da piattaforme terrestri, aeree o marittime, garantirebbe una versatilità operativa significativa in vari scenari e migliorerebbe la portata strategica dell’India.

Il motore scramjet e la resistenza termica

Il cuore dell‘ET-LDHCM è il suo motore scramjet indigeno, un passo avanti tecnologico fondamentale. Questo motore utilizza l’ossigeno atmosferico per la combustione, migliorando l’efficienza del carburante e facilitando il volo ipersonico sostenuto.

Il sistema di propulsione permette al missile di mantenere velocità che superano le difese aeree convenzionali, coprendo distanze estese e rendendolo un’arma formidabile nell’arsenale indiano.

Schema funzionamento Screamjet

La struttura del missile sarebbe assemblata con materiali resistenti al calore capaci di sopportare temperature fino a 2.000°C, generate dall’intenso attrito associato al viaggio ipersonico. Inoltre, incorporerebbe rivestimenti resistenti all’ossidazione per garantire la durabilità in ambienti difficili, come l’esposizione all’acqua di mare o alla luce solare prolungata, rendendolo adatto per il dispiegamento navale.

Capacità stealth e carico utile

L’ET-LDHCM non riguarda solo velocità e portata; vanta anche formidabili capacità stealth. Operando a bassa quota, riduce significativamente la rilevabilità radar. Le sue manovre a mezz’aria migliorano ulteriormente la sua capacità di eludere i sistemi di difesa missilistica.

L’effetto plasma stealth, risultato dell’aria ionizzata a velocità ipersoniche, assorbe le onde radio, riducendo ulteriormente la sua sezione radar. Questo pacchetto stealth completo assicura la capacità dell’ET-LDHCM di eseguire attacchi rapidi e di penetrazione profonda con precisione e affidabilità.

Il missile sarebbe in grado di trasportare carichi utili da 1.000 a 2.000 kg, che potrebbero includere testate convenzionali o nucleari, fornendo così flessibilità strategica sia per applicazioni tattiche che per scopi di deterrenza.

Disegno del veicolo di rientro ipersonico

L’evoluzione del Project Vishnu

Nominato in onore della divinità indù che simboleggia la preservazione e il potere, il Project Vishnu riflette l’aspirazione dell’India a sviluppare sistemi missilistici ipersonici capaci di sferrare attacchi rapidi, precisi e virtualmente inarrestabili.

Il progetto è una naturale evoluzione dei precedenti successi dell’India nella tecnologia missilistica, inclusi il BrahMos (Mach 3), il missile Shaurya e l’Hypersonic Technology Demonstrator Vehicle (HSTDV). Tuttavia, Vishnu rappresenta un salto di qualità, non solo un’iterazione.

L’HSTDV, testato con successo negli ultimi anni, ha dimostrato la capacità dell’India di sostenere velocità ipersoniche (superiori a Mach 5) utilizzando un motore scramjet indigeno. Un test a terra di 1.000 secondi del motore scramjet ha segnato una pietra miliare significativa, aprendo la strada allo sviluppo dell’ET-LDHCM. A differenza dei missili balistici tradizionali, i missili da crociera ipersonici come l’ET-LDHCM combinano velocità estreme con volo a bassa quota e manovrabilità a mezz’aria, rendendoli quasi impossibili da intercettare con i sistemi di difesa aerea attuali.

Per il futuro, il successo del test dell’ET-LDHCM nel 2025 sarà una pietra miliare cruciale. La messa in funzione del missile e delle sue varianti richiederà investimenti sostenuti, test rigorosi e integrazione con le piattaforme esistenti. La collaborazione della DRDO con l’industria e il mondo accademico sarà fondamentale per superare le sfide tecniche, come l’aumento della produzione e la garanzia di affidabilità in diverse condizioni operative.

Implicazioni e impatto strategico

Il Project Vishnu colloca l’India tra un gruppo selezionato di nazioni che possiedono capacità ipersoniche operative. Stati Uniti, Cina e Russia hanno dedicato risorse significative a simili progressi tecnologici, con diversi livelli di successo. La metodologia indigena dell’India, tuttavia, la distingue minimizzando la dipendenza dalla tecnologia straniera e migliorando la sua autonomia strategica.

Il progetto rappresenta un’iniziativa strategica in risposta diretta alle sfide di sicurezza in evoluzione nella regione circostante all’India. I progressi della Cina nelle armi ipersoniche, inclusi i missili DF-21D e DF-26, hanno aumentato le preoccupazioni regionali riguardo alle asimmetrie di potere. Allo stesso modo, i programmi di sviluppo missilistico del Pakistan richiedono la creazione di robuste capacità di contrasto. La capacità dell’ET-LDHCM di eseguire attacchi rapidi e di penetrazione profonda migliora significativamente la postura di deterrenza dell’India, consentendo la neutralizzazione delle minacce con precisione e rapidità.

Missile balistico ipersonico cinese DF-26

Oltre al suo significato militare, il Project Vishnu ha implicazioni di vasta portata per i settori aerospaziale e civile dell’India. I progressi nella propulsione ipersonica, nella scienza dei materiali e nei sistemi di guida potrebbero migliorare le capacità di lancio di satelliti, riducendo i costi e aumentando l’accesso allo spazio. Economicamente, il progetto stimola l’ecosistema industriale della difesa indiana. Il coinvolgimento di imprese private e micro, piccole e medie imprese (MSME) crea opportunità per l’innovazione, lo sviluppo di competenze e il potenziale di esportazione.

Con il progetto ET-LDHCM l’India cerca di bilanciare la propria posizione strategica nei confronti dei potenti, e minacciosi, vicini, Pakistan e Cina. La situazione delle forze armate indiane non è all’altezza di quelle di Pechino, per cui i missili strategici sono una via per cercare di rimanere al passo.


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