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Analisi e studi

Il crollo delle vendite al dettaglio in Italia: la povertà che avanza visualizzata

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Oggi ISTAT ha pubblicato i dati delle vendite al dettaglio a dicembre, un dato che, a prima vista, potrebbe sembrare di routine neppure tanto negativo, ma che, se messo nella giusta prospettiva, mostra la realtà dell’impoverimento dell’italia

Iniziamo con i dati attuali: le vendite al dettaglio in Italia si sono ridotte dello 0,2% rispetto al mese precedente nel dicembre del 2022, dopo un aumento dello 0,8% nel mese precedente e rispetto alle previsioni del mercato di un calo dello 0,8%. Le vendite di prodotti non alimentari sono diminuite dello 0,4% dopo l’aumento dello 0,9% del mese precedente, mentre le vendite di prodotti alimentari sono aumentate dello 0,1%, rallentando rispetto all’aumento dello 0,6% del mese precedente. Su base annua, le vendite al dettaglio sono aumentate del 3,4%, dopo un aumento del 4,4% nel mese precedente. Nel 4° trimestre del 2022 il commercio al dettaglio è aumentato dello 0,4%. Considerando il 2022 nel suo complesso, le vendite al dettaglio sono cresciute del 4,6% rispetto all’anno precedente in entrambi i settori merceologici. Comunque Dicembre, un tempo mese ricco, è diventato un mese povero. Vediamo il grafico:

Questa però è solo l’apparenza, perché le tendenze sono molto più drammatiche. Canale Sovranista si è preso la briga di calcolare l’andamento delle vendite al dettaglio reali (quindi al netto dell’inflazione) a partire dal 2000, e il risultato dovrebbe farvi cadere le braccia, soprattutto perché le vendite al dettaglio sono il vero indicatore del benessere materiale:

A partire dall’entrata dell’Euro si vede un calo delle vendite al dettaglio, prima leggero, poi invece precipitoso, veramente preoccupante, che colpisce soprattutto il settore delle vendite non alimentari. Il crollo è stato del 17% dal 2000 al 2022, una valore enorme, che viene a mostrare plasticamente quanto siamo diventati più poveri negli ultimi 20 anni. Questa crisi poi conduce ad una crisi profonda del commercio a sua volta accentuata dall’introduzione di formule distributive nuove, ma che comunque ha desertificato i nostri centri storici.

Ovviamente che l’Euro sia stato introdotto nel 2002 è puramente casuale.


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