Seguici su

Attualità

Il Brasile taglia i tassi di interesse: già finita la stretta monetaria e l’inflazione è più bassa che nella UE

Pubblicato

il

Fine della stretta monetaria, ma in Sud America, come segnalato dal Brasile. La banca centrale del Brasile ha tagliato il suo tasso chiave Selic di 50 bps al 13,25% nella riunione di agosto, dopo aver mantenuto il costo del prestito in sospeso per l’ottava sessione consecutiva, mentre il mercato si aspettava un taglio di 25 bps.

Il Comitato ribadisce la necessità di perseverare con una politica monetaria restrittiva fino a quando non si consoliderà non solo il processo di disinflazione già in corso con successo, ma anche l’ancoraggio delle aspettative intorno ai suoi obiettivi.

Il Comitato ha notato che le proiezioni sull’inflazione si attestano al 4,9% nel 2023, al 3,4% nel 2024 e al 3,0% nel 2025, mostrando un cammmino di moderazione. Il Comitato sottolinea inoltre che l’ampiezza complessiva del ciclo di allentamento nel tempo dipenderà dall’evoluzione delle dinamiche inflazionistiche. Ecco il grafico sul tasso di interesse:

La dura verità è che il Brasile, sicuramente un paese non noto in passato per la moderazione nella crescita dei prezzi, è riuscito a controllare l’inflazione molto meglio di quanto non abbiano fatto gli austeri governatori europei. Il tasso di inflazione nell’area euro è pari a 5,3%.  a luglio.

Il tasso d’inflazione annuale in Brasile è sceso al 3,16% nel giugno 2023 dal 3,94% del mese precedente, il più basso dal settembre 2020 e sostanzialmente in linea con le previsioni del mercato, il 2% in meno che per l’Euro area.

Si è trattato del quarto mese consecutivo in cui il Brasile ha registrato un tasso di inflazione inferiore alla banda di tolleranza superiore della banca centrale, pari al 4,75% e questo spiega il taglio dei tassi di interesse.

La moderazione dell’inflazione complessiva è stata trainata principalmente da un calo più marcato dei prezzi dei trasporti (-5,68% vs. -4,75%), di cui i carburanti (-26,35% vs. -25,86%) e da un ulteriore raffreddamento dei prezzi di alimenti e bevande (4,01% vs. 5,54%), favoriti da un raccolto abbondante, e questo avrà reso felici i consumatori.

Si è registrato anche un rallentamento dei prezzi dell’abbigliamento (9,66% vs 11,11%), dell’assistenza sanitaria e personale (10,37% vs 11,62%), delle spese personali (6,97% vs 7,11%), tra gli altri. Su base mensile, i prezzi al consumo brasiliani sono scesi dello 0,08% a giugno, il primo calo dallo scorso settembre, rispettando le stime del mercato. La pressione al ribasso è stata esercitata soprattutto dai prezzi di cibo e bevande (-0,66%), trasporti (-0,41%) e articoli per la casa (-0,42%). Ecco il grafico

Qualcuno alla BCE dovrebbe iniziare a  chiedersi come mai il Brasile controlli megli l’inflazione di quanto facciano le autorità europee, e cominci a porssi un problema di supply side economics, mettendo da parte le distorsioni ideologiche e inefficienti che stanno guidando attualmente la politica economica della UE.  Altrimenti finirà che l’Euro, nato per frenare l’inflazione, diventerà una moneta leggerissima rispetto al Real brasiliano…

 

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento