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Ford interrompe investimento nelle batterie da 3,5 miliardi di Dollari. Non sa se sarà redditizio

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Ford Motor Company ha annunciato che interromperà i lavori di costruzione in una fabbrica di batterie per veicoli elettrici pianificata da 3,5 miliardi di dollari nel Michigan finché non sarà sicura che l’impianto possa essere gestito in modo competitivo.

L’annuncio di Ford arriva nel mezzo di uno sciopero del sindacato United Auto Workers (UAW) e delle preoccupazioni del Congresso per l’alleanza di una delle tre grandi di Detroit con il più grande produttore cinese e globale di batterie, Contemporary Amperex Technology Co., Limited (CATL).

Nel febbraio di quest’anno, Ford ha dichiarato di aver scelto Marshall, nel Michigan, per investire 3,5 miliardi di dollari per costruire il primo impianto di batterie al litio-ferro-fosfato (LFP) del paese sostenuto da una casa automobilistica.

In base all’accordo, la consociata interamente controllata da Ford avrebbe prodotto le celle della batteria utilizzando la conoscenza delle celle della batteria LFP e i servizi forniti da CATL, aveva affermato Ford all’epoca.

A luglio, Mike Gallagher del comitato ristretto parlamentare USA per i rapporti con il  Partito comunista cinese e il presidente Jason Smith del comitato sui modi e sui mezzi hanno chiesto a Ford di fornire copie degli accordi di licenza con la società cinese e di qualsiasi comunicazione tra Ford e il Amministrazione Biden in riferimento o in relazione al contratto di licenza Ford/CATL e/o crediti d’imposta ottenibili.

“Piuttosto che sviluppare la tecnologia americana, siamo preoccupati che l’accordo possa semplicemente facilitare la parziale onshoring della tecnologia delle batterie, delle materie prime e dei dipendenti controllati dalla RPC, raccogliendo crediti d’imposta e restituendo fondi alla CATL attraverso l’accordo di licenza”, hanno affermato i legislatori. in una lettera al presidente e amministratore delegato della Ford Jim Farley a luglio.

Lunedì Ford ha dichiarato che “sospenderà i lavori e limiterà la spesa per la costruzione del progetto Marshall finché non saremo sicuri della nostra capacità di gestire in modo competitivo l’impianto”, senza fornire una ragione specifica per farlo.
“Non abbiamo preso alcuna decisione definitiva sull’investimento previsto “, ha detto la casa automobilistica citata da Reuters.

In questo modo però Ford ha fatto una serie di ammissioni implicite gravissime:

  • di non essere in grado di gestire in modo autonomo in modo profittevole l’impianto;
  • di aver firmato un accordo che sarebbe stato dannoso per lp’industria USA
  • di avere dei forti dubbi sulla redditività del comparto mobilità elettrica.

Il presidente della UAW Shawn Fain ha descritto l’annuncio della Ford come “una vergognosa, appena velata minaccia da parte della Ford di tagliare posti di lavoro”.

“Alle Big Three chiudere 65 stabilimenti negli ultimi 20 anni non è bastato, ora vogliono minacciarci di chiudere stabilimenti che non sono nemmeno ancora aperti. Chiediamo semplicemente una transizione giusta verso i veicoli elettrici e Ford invece sta raddoppiando la sua corsa al ribasso”, ha aggiunto Fain.

A luglio il CEO Ford aveva espresso dei forti dubbi sulla redditività degli investimenti nell’auto elettrica. Ora si vedono le conseguenze di qquei dubbi.


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