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ECOWAS rinvia la riunione e tenta la trattiva con il Niger

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I membri della Cooperazione economica delle nazioni dell’Africa occidentale (ECOWAS) si sarebbero incontrati sabato nella capitale ghanese Accra per discutere su come affrontare la crisi del Niger dopo aver approvato il dispiegamento di una forza di supporto per ripristinare l’ordine costituzionale.

Ma l’incontro è stato sospeso a tempo indeterminato per “motivi tecnici”. Fonti hanno affermato che l’incontro era originariamente previsto per informare i leader dell’organizzazione sulle “migliori opzioni” per l’attivazione e il dispiegamento di una forza militare.

“L’opzione militare seriamente prevista dall’ECOWAS non è una guerra contro il Niger e il suo popolo, ma un’operazione di polizia contro i sequestratori e i loro complici”, ha dichiarato il ministro degli Esteri del Niger Hassoumi Massaoudou.

L’ECOWAS è determinato a fermare la sesta acquisizione militare nella regione in soli tre anni e ha interrotto le transazioni finanziarie e le forniture di elettricità e ha chiuso i confini con il Niger senza sbocco sul mare, bloccando le importazioni tanto necessarie in uno dei paesi più poveri del mondo.

Nello stesso tempo l’intervento militare, che si prospetterebbe non semplice, viene opposto da molti partiti e movimenti etnici e sociali negli stessi paesi dell’ECOWAS. Per questi motivi alcuni mezzi d’informazione parlano dell’invio di una commissione parlamentare congiunta ECOWAS per trattare una via d’uscita diplomatica dalla situazione.

In un precedente vertice della scorsa settimana, l’ECOWAS ha avvertito che potrebbe intervenire militarmente e ha fissato il 6 agosto come termine ultimo per i militari per ripristinare la democrazia e liberare Bazoum. Tuttavia, allo scadere del termine non è seguita alcuna azione militare.

“Sappiamo che ha potuto vedere il dottore oggi, ma la situazione rimane preoccupante”, ha detto Nantulya ad Al Jazeera, aggiungendo che i detenuti non avevano elettricità dal 2 agosto e nessun contatto con il mondo esterno dal 4 agosto.

Nello stesso tempo l’intervento militare non sarebbe banale, nonostante la convocazione della forzza di pronto intervento ECOWAS e la presenza di forze francesi e americane sul terreno, già vicino alla capitale nigerina Niamey, che però non hanno consistenza tale da poter rovesciare i golpisti.

Nel frattempo la situazione in Niger si sta facendo drammatica: alla nazione, senza sbocchi al mare, sono stati tagliate buona parte delle forniture elettriche, provenienti dalla Neigeria, per cui si assitono a blackout a rotazione continui. Anche le forniture essenziali iniziano a mancare perché i principali fornitori, Francia e Togo, hanno interrotto le forniture e i trasporti dai principali porti della Nigeria e del Senegal sono bloccati.

Parlamento ECOWAS


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