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La Nigeria taglia le forniture energetiche al Niger, come parte delle sanzioni ECOWAS

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La Nigeria ha tagliato le esportazioni di elettricità nel vicino Niger dopo un colpo di stato che ha destituito il governo del paese.

Da ieri [1 agosto], la Nigeria ha disconnesso la linea ad alta tensione che trasporta l’elettricità in Niger”, ha detto all’AFP una fonte anonima dell’azienda elettrica del Niger. La Nigeria è la fornitrice del 70% dell’energia al Niger, per cui queste sanzioni rischiano di avere una forte efficacia.

Un gruppo di comandanti militari ha rovesciato il governo del Niger alla fine di luglio e l’esercito del paese ha dichiarato il suo sostegno al colpo di stato. Altri paesi africani, raggruppati nella Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS), hanno immediatamente imposto sanzioni al Niger, che ora diventano man mano operative. Fra queste il blocco degli scambi commerciali, energia inclusa.

Altri paesi a guida militare nella regione, tuttavia, hanno sostenuto il colpo di stato, con il Mali e il Burkina Faso che hanno messo in guardia contro qualsiasi tentativo esterno di rimuovere la nuova leadership del Niger. I due hanno affermato che qualsiasi tentativo di intervento del genere sarebbe considerato una dichiarazione di guerra anche contro di loro, secondo quanto riferito da Al Jazeera questa settimana.

L’ECOWAS ha minacciato l’uso della forza a meno che la giunta non reintegrasse il presidente eletto del Niger, con un funzionario che ha affermato: “L’opzione militare è l’ultima opzione sul tavolo, l’ultima risorsa, ma dobbiamo prepararci all’eventualità”.

“C’è bisogno di dimostrare che non possiamo solo abbaiare, ma anche mordere”, ha detto anche Abdel-Fatau Musah, commissario dell’ECOWAS per gli affari politici, la pace e la sicurezza.
Il nuovo leader autoproclamato del Niger, il generale Abdourahamane Tchiani, da parte sua, ha criticato le sanzioni dell’EVCOWAS come “disumane” e “illegali”, e ha detto che non si sarebbe piegato alle pressioni che il gruppo stava esercitando.

Il paese dell’Africa occidentale è un’ex colonia francese e un importante fornitore di uranio per la Francia e altre centrali nucleari europee, ma l’uranio è ottenibile da altre fonti come il Kazachista e l’Australia. Il Niger è il settimo produttore mondiale di questo carburante atomico.

Dopo il colpo di stato, c’è stata una certa preoccupazione per le consegne di uranio all’UE ma, secondo Euratom, non vi era alcun rischio immediato per la fornitura anche se il Niger avesse interrotto le esportazioni della merce, ha riferito Reuters questa settimana.


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