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Difesa

India: nasce il drone “Doppiamente Stealth” con nanotecnologia per infrarossi e radar

L’India presenta il primo drone “doppiamente stealth” con tecnologia RAMA: invisibile a radar e infrarossi grazie alla nanotecnologia. Scopri l’innovazione che ridefinisce le missioni militari segrete.

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Due aziende con sede a Hyderabad hanno unito le forze per costruire il primo “drone doppiamente stealth” dell’India, che combina il volo autonomo con un nuovo materiale che nasconde le piattaforme sia dai radar che dai sensori a infrarossi (IR).

Sviluppato da Veera Dynamics, il materiale stealth chiamato RAMA (Radar Absorption & Multispectral Adaptive) utilizza la nanotecnologia e può essere applicato come vernice o rivestimento su mezzi militari.

Mescola due composti di carbonio che assorbono le onde radar e le convertono in calore, che si disperde a una velocità di 1,5 gradi Celsius (2,7 gradi Fahrenheit) al secondo. Questa compertura quindi permette l’invisibilità radar e infrarossi, per la sua altissima capacità di dispersione.

Sincronizzandosi con la temperatura ambiente, RAMA aiuta le piattaforme a raggiungere l’equilibrio termico, riducendo sia la sezione radar che le tracce di calore.

Originariamente progettata per una sfida navale del 2022 incentrata sulla furtività IR, la tecnologia ha ottenuto una riduzione del 97% della firma IR. Da allora è stata aggiornata per ridurre la visibilità radar di oltre il 90%.

Un mezzo che, come disegno, potrebbe ispirare il nuovo drone è l’X-47B della Grumman

RAMA in volo

Veera Dynamics sta collaborando con Binford Research Labs per integrare RAMA nei droni recentemente testati dall’esercito indiano.

Questi droni sono costruiti per operare in zone in cui i segnali GPS e radio sono disturbati e rimanere invisibili è fondamentale.

“I nostri droni, equipaggiati con RAMA, possono svolgere missioni segrete e ad alto rischio in zone contese”, ha affermato il fondatore di Binford, Sidhanth Jain. “Riduce significativamente il tempo a disposizione dell’avversario per individuare e ingaggiare il bersaglio, portandolo quasi a zero”.

L’integrazione è sostenuta dal programma iDEX (Innovations for Defence Excellence) del Ministero della Difesa indiano e ha ricevuto il sostegno iniziale dell’IIT-Hyderabad.

Penso che sia chiaro per tutti i lettori quale sia la potenziale ricaduta di un drone del genere dal punto di vista militare: avremmo un mezzo, anche spendibile, che può essere utilizzato per attività riservate. Porteremmo il livello di un potenziale conflitto a un livello completamente diverso.


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