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Venezuela: ad agosto la produzione di petrolio crolla rispetto ai massimi di luglio

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Gli invii di petrolio del Venezuela sono crollate del 38% ad agosto rispetto al picco di tre anni raggiunto a luglio, poiché la società petrolifera di stato PDVSA non è stata in grado di mantenere la produzione presso gli impianti di raffinazione che convertono il petrolio extra pesante in gradi adatti alla spedizione, ha riferito Reuters lunedì, citando documenti interni di PDVSA e dati di monitoraggio delle navi.

Il mese scorso, il Venezuela ha esportato 544.000 barili al giorno (bpd) di petrolio grezzo, in calo del 38% rispetto ai più di 877.000 bpd spediti a luglio, secondo i dati di tracciamento delle navi di LSEG Eikon citati da Reuters.

A luglio, si stima che le esportazioni di petrolio del Venezuela siano aumentate a quasi tre anni e mezzo di record, grazie agli aumentati carichi di Chevron e ai nuovi contratti di fornitura firmati da PDVSA.

I dati più recenti mostrano che le esportazioni di Chevron verso le raffinerie degli Stati Uniti sono scese a circa 147.000 bpd ad agosto, in calo rispetto ai 161.000 bpd di luglio.

La società statunitense è l’unico grande gruppo occidentale autorizzato dagli Stati Uniti a operare ed esportare petrolio dal Venezuela con una licenza speciale rilasciata nel novembre 2022.

La maggior parte delle esportazioni del Venezuela ad agosto erano dirette verso la Cina, secondo i dati raccolti da Reuters.

Ma i guasti a due unità di miscelazione di petrolio grezzo presso Petrosinovensa, gestite congiuntamente da PDVSA e China National Petroleum Corporation (CNPC), hanno impedito che parte del petrolio extra pesante venisse convertito in gradi esportabili ad agosto. Uno dei raffinatori ha ripreso le operazioni a metà agosto, secondo un documento interno di PDVSA visto da Reuters.

Se i problemi presso gli impianti di raffinazione verranno risolti, il Venezuela potrebbe presto vedere un ulteriore aumento delle esportazioni di petrolio. L’amministrazione Biden ha segnalato che potrebbe essere aperta a ulteriori autorizzazioni speciali per le compagnie petrolifere in Venezuela, poiché cerca di limitare le conseguenze della stretta offerta globale sui prezzi della benzina negli Stati Uniti.

Potrebbe esserci un’apertura nell’amministrazione statunitense per consentire ad altre aziende, oltre a Chevron, di esportare petrolio grezzo dal Venezuela. Le autorità federali a Washington stanno presumibilmente lavorando a una bozza di proposta per il rilascio di sanzioni da offrire al Venezuela se organizzerà elezioni presidenziali “libere e eque”.

Nello stesso tempo però lo stato degli impianti e le strutture sud americane è veramente pessimo e necessiterebbe di grandi investimenti per la manutezione o, molto spesso, la totale ricostruzione. Quindi anche aumenti consistenti delle forniture rischiano di essere temporanee e minacciate da improvvisi tagli.


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  1. Pingback: Il Venezuela cerca gli investimenti della Cina per il proprio petrolio

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