Seguici su

Attualità

Un milione di ucraini senza energia elettrica dopo gli attacchi russi

I missili Zircon e i droni russi mettono fuori servizio le centrali elettriche ucraine. Una ritorsione agli attacchi ucraini alle strutture petrolifere russe

Pubblicato

il

Gli attacchi russi con droni e missili alle infrastrutture energetiche ucraine hanno lasciato senza corrente circa un milione di persone in Ucraina. Un effetto dell’uso combinato dei missili ipersonici Zircon e della scarsità di difese antiaeree ucraine.

Il più grande operatore di rete privato dell’Ucraina, DTEK, ha riferito, come citato da Al Jazeera, che cinque delle sei centrali elettriche che gestisce sono state danneggiate, con la perdita dell’80% della loro capacità di generazione. Quindi, nonostante l’Ucraina sia integrata nella rete dell’Europa Occidentale, il sistema energetico non ha tenuto completamente. Eppure, come nota Reuters, le importazioni di energia erano già aumentate negli ultimi giorni.

L’azienda elettrica ha anche dichiarato che 180.000 persone sono rimaste senza corrente nella regione di Odessa a seguito di un attacco russo. “Questi attacchi sono, secondo le parole del Cremlino, una vendetta per gli attacchi che l’Ucraina ha condotto in profondità in Russia, prendendo di mira le sue strutture energetiche e le installazioni petrolifere”, ha dichiarato Charles Stratford, giornalista di Al Jazeera.

Una risposta agli attacchi alle raffinerie russe

Gli Stati Uniti hanno esortato l’Ucraina a cessare gli attacchi alle raffinerie russe, temendo che eventuali ritorsioni russe possano provocare un’impennata dei prezzi del greggio. L’aumento dei prezzi del greggio, che porta ad un aumento dei prezzi della benzina, è problematico per i presidenti degli Stati Uniti in carica negli anni delle elezioni.

La scorsa settimana, circa il 14% della capacità di raffinazione della Russia era stata messa fuori uso dagli attacchi dei droni ucraini, il che si traduce in circa 900.000 barili al giorno. JP Morgan aveva stimato in precedenza che le interruzioni della capacità di raffinazione della Russia avrebbero potuto aggiungere un premio di rischio significativo al mercato dei distillati medi, prevedendo che ci sarebbero volute settimane o addirittura mesi per ripristinare la capacità.

Gli analisti della banca hanno stimato tale premio di rischio a 4 dollari al barile.

Il Brent continua a salire, nel frattempo, e gli sviluppi russi sono uno dei fattori che spingono i prezzi. Inoltre, il Vice Primo Ministro Alexander Novak ha dichiarato alla fine della scorsa settimana che in futuro la Russia si concentrerà maggiormente sulla riduzione della produzione di petrolio piuttosto che sulle esportazioni, come ha fatto nei mesi precedenti, per rispettare lo sforzo dell’OPEC+ di ridurre l’offerta e aumentare i prezzi. La capacità di raffinazione inattiva è almeno in parte la ragione di questa decisione, dato che la Russia non dispone di una grande capacità di stoccaggio per il greggio.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento