Seguici su

Attualità

Tetto del debito: raggiunto l’accordo, ma reggerà alla Camera ?

Pubblicato

il

La Casa Bianca e i negoziatori del Partito Repubblicano hanno raggiunto un accordo di massima per innalzare il tetto del debito degli Stati Uniti, scongiurando un default del debito USA che sarebbe stato devastante.

L’accordo innalza il limite del debito e mantiene la spesa non legata alla difesa “quasi piatta” per due anni, tagliando e limitando vari programmi federali, come riporta il NY Times. Dopo il 2025, tuttavia, non ci saranno più tetti di spesa e tutto dipenderà da chi vince le elezioni in prossimo anno. 

Il testo è stato strutturato con l’obiettivo di attirare i voti di entrambi i partiti, anche se molto probabilmente attirerà le ire non solo dei repubblicani conservatori, ma anche dei democratici più estremi,  furiosi per la richiesta di votare per i tagli a cui si oppongono con la minaccia di default incombente.

Se i progressisti o il Freedom Caucus non lo fanno saltare, il piano ha una possibilità di essere approvato dal Congresso prima del 5 giugno, data entro la quale il Segretario al Tesoro Janet Yellen ha avvertito che qualsiasi accordo deve essere finalizzato per evitare di raggiungere la “data X”, quando il Tesoro non potrà più far fronte ai suoi obblighi.

“Dopo settimane di negoziati, siamo giunti a un accordo di principio”, ha dichiarato il presidente della Camera Kevin McCarthy, aggiungendo che ci sono “riduzioni storiche della spesa” e “riforme conseguenti”.

“Non ci sono nuove tasse, né nuovi programmi governativi”, ha proseguito McCarthy, aggiungendo che questa notte sarà dedicata alla stesura dell’accordo.

McCarthy si aspetta un voto mercoledì 31 maggio.

 

Alla Camera, i repubblicani hanno una maggioranza risicata, il che significa che gli scontenti legislatori di destra, che hanno chiesto tagli di bilancio significativamente più ampi in cambio dell’innalzamento del tetto, potrebbero tenerlo in ostaggio

Detto questo, McCarthy può almeno dire di averci provato, siglando un compromesso di principio che congelerebbe di fatto la spesa federale che era stata programmata per espandersi. McCarthy e Biden si sono sentiti sabato per telefono per definire gli ultimi punti da risolvere.

Vedremo se tutti i repubblicani voteranno l’accordo.

 

Per contestualizzare questo “accordo”, il piano approvato dal GOP della Camera ridurrebbe la spesa per l’anno fiscale 24 di 130 miliardi di dollari, pari a circa lo 0,5% del PIL (senza considerare il risparmio sul deficit derivante dall’abolizione del condono del debito studentesco, che non è ancora stato attuato e che potrebbe essere annullato dall’Alta Corte). All’altro estremo, secondo i rapporti che indicano che la Casa Bianca potrebbe limitare la spesa discrezionale non di difesa per l’anno fiscale 24 ai livelli dell’anno fiscale 23, la spesa si ridurrebbe di circa lo 0,1% del PIL rispetto a una linea di base plausibile. Quindi, la riduzione della spesa federale per l’anno fiscale 24 potrebbe variare dallo 0,1% allo 0,5% del PIL. Il risultato finale del “compromesso” – che potrebbe essere annunciato già venerdì – sarà un taglio della spesa dello 0,2%.

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento