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Sta per partire RIMPAC, ma maggiore esercitazione militare navale al mondo

A giugno partirà RIMPAC 2020 , la più grande esercitazione navale che coinvolge 26 paesi e si svolge nel Pacifico. L’Italia prenderà parte con il pattugliatore Montecuccoli

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Navi da tutto il mondo parteciperanno  all’esercitazione marittima Rim of the Pacific (RIMPAC), guidata dalla Marina degli Stati Uniti, che si terrà nelle isole Hawaii e dintorni dal 29 giugno al 4 agosto. Qui, saranno affiancate dalle marine europee di Francia e Spagna, ma anche Italia e Germania.

Per capire quanto è ampia l’esercitazione vediamo cosa fanno due paesi lontani dal Pacifico, come Germania e Italia che già si stanno muovendo per far raggiungere alle proprie componenti navali l’area d’azione.

Il 7 maggio, la Germania ha inviato due navi da guerra nella regione Indo-Pacifica, nel tentativo di rafforzare la sua presenza militare nella regione, in presenza di quelle che si dice siano le tensioni crescenti tra Cina e Taiwan e le rivendicazioni aggressive di Pechino sul conteso Mar Cinese Meridionale.

Il 29 aprile, la nave italiana Raimondo Montecuccoli (P 432), il terzo Pattugliatore Polivalente d’Altura della classe Thaon di Revel e il primo con capacità di guerra aerea (AAW), , ha lasciato la base navale di La Spezia per una campagna operativa di ‘proiezione’ nell’Indo-Pacifico e in tutto il mondo della durata di sei mesi.

Un comunicato stampa rilasciato il 3 maggio ha dichiarato: “La Montecuccoli ha superato lo Stretto di Gibilterra il 1° maggio, per attraversare l’Oceano Atlantico e raggiungere l’Oceano Pacifico attraverso il Canale di Panama, dove la nave parteciperà a un’intensa attività addestrativa e operativa con le marine alleate e partner”.

Si prevede che Germania e Francia schiereranno anche un gran numero di aerei, tra cui jet da combattimento e aerei da trasporto, per le esercitazioni congiunte con i loro partner dell’Indo-Pacifico.

RIMPAC 2024 è più di un’esercitazione:  infatti è anche un evento che offre ai suoi partecipanti l’opportunità di sviluppare le relazioni e le partnership necessarie per soddisfare le esigenze di formazione e gli obiettivi di interoperabilità di ciascuna nazione.

“C’è stata un’enorme crescita dei partenariati tra le nazioni”, secondo il coordinatore di RIMPAC, il tenente comandante della Royal Australian Navy Timothy Gill. “Continuiamo ad avere più nazioni che vogliono unirsi, vogliono addestrarsi con noi e vogliono anche addestrarsi con tutte le nazioni come unità. Siamo tutti concentrati sullo stesso obiettivo di sicurezza marittima”.

Secondo quanto riferito, 26 Paesi – Australia, Brunei, Canada, Cile, Colombia, Danimarca, Ecuador, Francia, Germania, India, Indonesia, Israele, Giappone, Malesia, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Perù, Repubblica di Corea, Filippine, Singapore, Sri Lanka, Tailandia, Tonga, Regno Unito e Stati Uniti – parteciperanno a RIMPAC 2024.

Un crescente coinvolgimento dell’Europa nel teatro del Pacifico

Questa esercitazione può essere vista come una parte del sempre maggior coinvolgimento dell’Europa nel Pacifico, legato indirettamente alla guerra in Ucraina.

Come sostiene Gorana Grgić, ricercatrice senior del Team Sicurezza Svizzera ed Euro-Atlantica presso il Center for Security Studies (CSS), “diversi Paesi europei hanno identificato per la prima volta la Cina come una sfida per la sicurezza e hanno riconosciuto l’urgenza di affrontare le minacce alla sicurezza globale, come il cambiamento climatico e la guerra informatica, portando a un cambiamento nelle politiche estere e di sicurezza. È importante notare che una serie di dichiarazioni di politica strategica in tutta Europa, dalle strategie di sicurezza nazionale alle revisioni della difesa, hanno indicato i partenariati con gli Stati che condividono la stessa mentalità nell’Indo-Pacifico come componenti critici per affrontare queste sfide di sicurezza emergenti e contribuire a sostenere la sicurezza europea”. Praticamente gli europei pensano di combattere le proprie battaglai dall’altra parte del mondo.

Anche i B52 prendersnno parte all’esercitazione

Nello stesso tempo le potenze militari filo occidentali dell’area pacifico-asiatica, come Giappone e Australia, hanno inviato aiuti militari notevoli in Europa all’Ucraina, quindi potremmo vedere perfino uno scambio militare fra le componenti occidentali nelle due aree.

Un accordo di armi del 2022 che ha fornito alla Polonia 13,7 miliardi di dollari di sistemi di artiglieria a razzo e jet da combattimento ha rappresentato la più grande vendita di armi nella storia della Corea del Sud. Anche l’Australia ha recentemente concluso il suo più grande accordo di esportazione di armi. Nel marzo 2024, il Bundestag tedesco ha approvato l’acquisto di oltre 660 milioni di dollari di veicoli Boxer Heavy Weapon Carrier che saranno prodotti da Rheinmetall in Australia.

Oltre ai trasferimenti di armi, un altro sviluppo significativo è stata la partecipazione dei quattro leader indo-pacifici di Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Repubblica di Corea agli ultimi due vertici della NATO.

Il vertice di Madrid del giugno 2022 ha segnato la prima volta in cui i quattro leader dei Paesi partner indo-pacifici della NATO si sono uniti alle controparti della NATO per un incontro a livello di capi di Stato e di governo. Lo stesso si è ripetuto nel luglio 2023, in occasione del vertice NATO di Vilnius, in Lituania.

Quindi questa grande esercitazione navale, la più grande al mondo, potrebbe benissimo essere vista come un passo ulteriore nella direzione della costruzione di un’unica forza militare che unisce sia le forze NATO, create per intervenire nello scacchiere atlantico, e AUKUS aumentato con Giappone, Filippine e Corea del Sud, che invece operano nell’area del Pacifico.

Una risposta ai legami sempre più stretti che stanno unendo paesi come Russia, Iran, Cina e Venezuela. Il problema è se veramente i paesi occidentali possono permettersi di intervenire così lontano nel Pacifico, quando hanno difficoltà a garantire la sicurezze alle porte di casa.

 


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