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Siemens Energy crolla del 33%. Inziia il “Panico verde”

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Le azioni di Siemens Energy in Germania sono crollate giovedì dopo che la società ha avvertito che il suo business delle turbine eoliche è alle prese con problemi di qualità e sfide di crescita offshore. L’azienda ha dichiarato che sta valutando varie misure per rafforzare il proprio bilancio e sta discutendo con il governo tedesco le garanzie statali. Ciò avviene mentre si sta preparando una crisi finanziaria nel settore dell’energia eolica offshore.

Siemens Energy ha affermato che l’azienda eolica Siemens Gamesa “sta lavorando sui problemi di qualità e sta affrontando le sfide di crescita offshore come annunciato nella comunicazione del terzo trimestre per l’anno fiscale 2023”. Abbiamo già scritto precedentemente dei problemi di Siemens Games.

“Poiché Siemens Gamesa per il momento non conclude nuovi contratti per alcune piattaforme onshore e applica una rigorosa selettività nel business offshore, si prevede che gli ordini ricevuti e i ricavi saranno inferiori alle aspettative del mercato per l’anno fiscale 2024, così come le perdite nette e il deflusso di cassa dovrebbero essere superiori alle previsioni del mercato”, continua la nota.

La società tedesca ha dichiarato: “Il comitato esecutivo sta valutando varie misure per rafforzare il bilancio di Siemens Energy ed è in trattative preliminari con diverse parti interessate, compresi i partner bancari e il governo tedesco, per garantire l’accesso a un volume crescente di garanzie necessarie per facilitare la forte crescita prevista.”

Le azioni di Siemens Energy sono crollate fino al 37% in Germania per poi rimbalzare leggermente

Il settore dell’energia eolica offshore è sotto il tiro congiunto di due fenomeni che si incrociano: da un lato la crescita dei costi di produzione, legato ad una domanda eccessiva rispetto alla disponibilità di risorse, dall’altro l’aumento dei tassi di interesse che ha reso più costoso il riperimento delle risorse finanziarie.

Due mesi fa, Orsted A/S, il più grande sviluppatore di parchi eolici offshore al mondo, ha assistito al crollo delle azioni a Copenaghen dopo aver avvertito: “La situazione nell’eolico offshore negli Stati Uniti è grave”. Lo stress ruota attorno all’inflazione, agli alti tassi di interesse e ai problemi della catena di approvvigionamento, che hanno portato l’azienda a considerare di abbandonare i progetti offshore negli Stati Uniti:

“Stiamo ancora sostenendo una reale opzione per andarsene”, ha detto a Bloomberg il CEO di Orsted Mads Nipper in un’intervista a Londra all’inizio di settembre.

Non è solo il vento a essere nei guai. La scorsa settimana, il produttore di apparecchiature solari SolarEdge Technologies ha visto le sue azioni crollare fino al 30% a causa del calo della domanda europea.

La “Bolla verde” sta scoppiando, e ora inizia il periodo del “Panico Verde”…

 


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