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Qatargate: l’avvocato dell’ex vicepresidente Kaili tira in ballo la Metsola e Borrell

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La vicenda del Qatargate, lo scandalo che coinvolge l’ex vicepresidente socialista del Parlamento Europeo  Eva Kaili, continua a riservare dei colpi di scena. Il sito di informazione Euractiv riporta un’intervista rilasciata al canale televisivo greco MEGA da parte di Michalis Dimitrakopoulos, legale della Kaili, che ha affermato l’estraneità alle accuse della sua assistita, chiamando in ballo la presidente del Parlamento, Roberta Metsola, e il responsabile delle relazioni esterne della Commissione Josep Borrell.

L’avvocato ha proclamato:  “Ciò che l’opinione pubblica deve sapere è che il Qatar non ha avuto bisogno di corrompere la signora Kaili perché lei si è recata in Qatar come rappresentante del Parlamento europeo, i discorsi e le interviste che ha rilasciato sono stati fatti dopo l’accordo e l’ordine della Presidente Roberta Metsola“,  Ha aggiunto che i documenti lo dimostrano e ha spiegato che Kaili non ha preso alcuna iniziativa né aveva un’agenda. “La signora Metsola l’ha mandata in Qatar, quello che avrebbe detto aveva l’approvazione della signora Metsola […] La signora Metsola aveva anche mandato il funzionario dell’UE Roberto Bendini con lei per assistere a tutti gli incontri della signora Kaili“.

Vi riporto le parole della signora Kaili, stava portando avanti un piano iniziato nel 2019, l’Alto rappresentante Josep Borrell e Ylva Johansson [commissario per gli Affari interni] avevano deciso a livello di Commissione di cooperare con Qatar, Kuwait e Oman“, ha aggiunto l’avvocato. Quindi la difesa sarebbe che non ha nessun significato pagare la Kaili, se lei eseguiva solo il mandato assegnatole da Metsola e Borrell.

Ovviamente queste sono le parole del legale di una persona messa sotto accusa che cerca di provare la propria innocenza. La presidente, tramite un proprio portavoce, ha fatto sapere che  il Medio Oriente era l’area di responsabilità della Kaili “La distribuzione dei compiti dei vicepresidenti è stata concordata all’inizio del mandato. Nel caso di questo deputato [Kaili], si trattava del Medio Oriente“, ha detto il portavoce. “L’istruzione chiara e permanente a tutti i vicepresidenti è quella di rappresentare la posizione del Parlamento. Nient’altro“. Insomma ognuno rimpalla la responsabilità a qualcun altro.

 


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