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Energia

Petrolio della Guyana: oltre le tensioni con il Venezuela si sviluppa una “guerra civile” USA fra Exxon e Chevron

Oltre alla contesa internazionale fra venezuela a Guyana, il petrolio sud americano è oggetto di una contesa fra Exxon, che compartecipava allo sfruttamento del petrolio della Guayana e Chevron , che ha comprato la società che compartecipava allo sfruttamento dei giacimenti. Però Exxon non vuole Chevron come socio

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Piattaforma petrolifera in Guyana
Piattaforma petrolifera in Guyana

Exxon ha presentato un’istanza di arbitrato in merito al suo diritto di prelazione per l’acquisizione delle quote di Hess Corp. nel blocco Stabroek, al largo della Guyana, dove le due società hanno effettuato una serie di scoperte petrolifere, e questoo scatena una specie di guerra civile fra Exxon e Chevron, entrambe multinazionali a stelle e strisce, per la conquista del petrolio della Guyana. Lo stesso petrolio che è anche in contenzioso internazionale con il Venezuela. 

Il petrolio della Guyana si sta rivelando una grande promessa, e un enorme pasticcio

La mossa è l’ultimo aggiornamento di quella che sembra un’escalation di problemi tra Exxon, l’azionista di maggioranza del Blocco Stabroek, e Chevron, che l’anno scorso ha raggiunto un accordo per l’acquisizione di Hess Corp. soprattutto per la sua partecipazione di questa società proprio in Guyana.

In ottobre Chevron ha concluso un accordo per l’acquisto di Hess per 53 miliardi di dollari, con l’obiettivo di acquisire una posizione di rilievo nelle enormi risorse petrolifere offshore della Guyana. La major petrolifera ha dichiarato che i diritti di prelazione di Exxon previsti dall’accordo operativo congiunto non si applicano alla fusione in corso con Hess perché, appunto , almeno in apparenza, è una fusione, non un’acquisizione. Però 

“Siamo assolutamente certi che all’interno di questo contratto abbiamo dei diritti di prelazione e abbiamo presentato un’istanza di arbitrato per assicurarci di poterli garantire”, ha dichiarato Neil Chapman, vicepresidente senior di Exxon, durante un evento tenutosi mercoledì, come riportato dal Financial Times.

“I diritti di prelazione ci danno l’opportunità di valutare il valore, che potremo poi eguagliare nel caso in cui decidessimo di farlo”, ha detto Chapman, lasciando intendere che Exxon potrebbe fare una controfferta per le attività di Hess Corp nel blocco Stabroek, che, comunque, partirà dal valore offerto da Chevron e, per lo meno, lo eguaglierà.

Exxon ha invocato per la prima volta il suo diritto di prelazione su queste attività all’inizio di quest’anno, mentre Hess Corp. e Chevron hanno risposto che queste clausole non erano rilevanti perché l’accordo tra Hess e Chevron non riguardava le attività di Hess in Guyana ma l’intera azienda.

“Il diritto di prelazione non è applicabile alla fusione. Siamo pienamente impegnati nella transazione e non crediamo che il ROFR o queste discussioni ne impediscano il buon esito”, hanno dichiarato Chevron e Hess in una dichiarazione congiunta a fine febbraio.
La disputa mette in evidenza quanto sia prezioso il Blocco Stabroek per le major petrolifere in un contesto di diminuzione delle nuove scoperte. Da quando il consorzio guidato da Exxon ha trovato per la prima volta il petrolio nel blocco di Stabroek, che ha una superficie di 6,6 milioni di acri, le tre compagnie, tra cui la cinese CNOOC, hanno registrato più di 30 scoperte petrolifere di livello mondiale che contengono oltre 11 miliardi di tonnellate di petrolio.

Insomma il petrolio della Guayana è fra i più contesi al mondo in ogni senso, anche perché la produzione è passata praticamente da zero a 700 mila barili in un tempo brevissimo e passerà a 1,3 milioni di barili entro il 2027. Una ricchezza che tenta tante, troppe entità.


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