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Nuove domande di lavoro: negli USA qualcosa sta cambiando. in peggio

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Qualcosa sta cambiando nel mondo di lavoro USA, dopo un periodo di euforia, e quello che sta cambiando è in peggio. Il numero di posti di lavoro vacanti negli Stati Uniti è sceso di 632.000 unità a 9,9 milioni nel febbraio 2023, il livello più basso dal maggio 2021 e inferiore alle aspettative del mercato di 10,4 milioni che segnalano che il mercato del lavoro potrebbe aver iniziato a raffreddarsi. Nel corso del mese, i maggiori cali di posti di lavoro sono stati registrati nei servizi professionali e alle imprese (-278.000), nella sanità e nell’assistenza sociale (-150.000) e nei trasporti, magazzinaggio e servizi pubblici (-145.000). D’altro canto, il numero di posti di lavoro disponibili è aumentato nelle costruzioni (+129.000) e nelle attività artistiche, di intrattenimento e ricreative (+38.000). Nel frattempo, il numero di assunzioni e di licenziamenti totali ha subito poche variazioni, rispettivamente 6,2 milioni e 5,8 milioni. Tra le cessiazioni dei rapporti di lavoro, le dimissioni volontarie (4,0 milioni) sono aumentate, così come i licenziamenti (1,5 milioni).

Ecco i grafici a breve termine

E una visione di medio termine da cui si può notare come il calo attuale sia una fase della cura dall’euforia precedente:

Le aziende hanno complessivamente ridotto le posizioni aperte da livelli ridicolmente alti a livelli solo molto alti: è quanto emerge dai dati pubblicati oggi dal Bureau of Labor Statistics nell’ambito del Job Openings and Labor Turnover Survey (JOLTS). Non è, ancora per ora, un crollo, ma un aggiustamento da massimi poco realistici.

Nel settore tecnologico e dei social media, e in misura minore in altri segmenti, il blocco delle assunzioni e i licenziamenti hanno decimato le offerte di lavoro. Gli amministratori delegati delle aziende del settore tecnologico e dei social media hanno ammesso di aver effettuato un eccesso di assunzioni durante la pandemia e ora stanno rimediando a una parte di esse. Alcune aziende hanno aggiunto centinaia di migliaia di persone in due anni e ora ne stanno tagliando decine di migliaia.

La bolla delle startup è implosa, i finanziamenti si stanno esaurendo per le macchine che bruciano denaro e, per allungare la loro corsa prima di arrivare alla data di esaurimento dei fondi, molte di queste startup hanno ridotto le offerte di lavoro e il personale effettivo. Alcune hanno già presentato istanza di fallimento o hanno semplicemente chiuso i battenti. Quindi la bolla si è esaurita.

Quindi abbiamo la fine di un boom in un settore speculativo high tech che si accompagna agli effetti dell’aumnto dei tassi di interesse sull’economia generale. Un mix molto pericoloso che rischia, se proseguirà questa strada , di portare a una crisi economicia generale. Del resto l’ultimo indice ISM manifatturiero ha già suonato l’allarme.


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