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Nuova Zelanda: gli elettori danno un bel calcio al partito laburista di Jacinta Ardern

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Anche nella lontana Nuova Zelanda, praticamente agli antipodi, la politica sta cambiando e i partiti che hanno sostenuto le politiche più demenziali contro il “Cambiamento climatico” vengono puniti seccamente. Ricordiamo che il partito laburista dell’ex primo ministro jacinta Ardern si era mostrato come estremista sia nelle politiche di isolamento e di obbligo vaccinale nel periodo Covid, sia nell’applicazione estremista e francamente stupida delle politiche contro il CO2, giungendo a creare la “Tassa sulle flatulenze” delle mucche.

La Ardern era stata sostituita da Chip Hipkins come primo ministro a gennaio, ma si era impegnata nella campagna elettorale a fianco dei laburisti. I risultati si vedono.

Quindi, dopo anni di politiche sballate, sono arrivate le elezioni e mandano a casa i laburisti. Ecco i dati dopo lo spoglio del 90% dei voti

 

I laburisti di governo vengono letteralmente dimezzati. Il partito nazionale guadagna il 14%; ma crescono anche due altri partiti che hanno nel DNA il rigetto delle politiche laburiste, cioè ACT e NZ First. Praticamente la prossima maggioranza è già scritta e sarà di centrodestra liberale e vagamente nazionalista. Entrano in parlamento anche i Verdi che si rafforzano sulle macerie dei laburisti.

Così finisce, con ben poca gloria, una delle peggiori esperienze di governo del mondo occidentale, dal punto di vista delle libertà personali. Gli agricoltori si erano del resto impegnati a votare chiunque, pur si impegnasse contro le politiche governative. Nello stesso tempo ACT e NZ First sono due partiti che mettono al centro della politica le libertà personali e l’impresa privata, l’esatto contrario di quanto fatto sinora.

Almeno in Nuova Zelanda, paese di meno di cinque milioni di abitanti, hanno il coraggio di cambiare e di difendere la propria libertà…


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