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Cultura

Next Step, la Jugoslavizzazione dell’Unione Europea

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Articolo di Roberto Nardella, di Economia 5 Stelle

Foto: Scappate, se potete.</p><br />
<p>La strada della deflazione è tracciata, l’intera €uro-pa sta aspettando solo la Germania e i suoi satelliti per conclamare il nuovo status continentale.</p><br />
<p>L’inutilità delle “riforme” richieste dalla trojka, accettate supinamente e applicate con dedizione dai camerieri che governano i GIIPS è evidente: in queste Nazioni lo stile e la qualità della vita si sta ulteriormente e velocemente DETERIORANDO.<br /><br />
Anche la Francia, ancora ufficiosamente, fa parte di questo gruppone di Paesi deflatti. </p><br />
<p>L’ennesimo governo, partorito dal tubercolotico sistema politico italiota, si insidierà a breve per PERPETRARE quei diktat calati dalla U€, fatti di deflazione salariale, nuove tasse, svendite di Stato e tagli lineari a welfare, sanità ed istruzione. Dal novembre 2011 ad oggi è la terza volta che accade. NON ho dubbi: anche costoro proseguiranno la strada tracciata da monti & co.<br /><br />
Oramai, quello che sembrava impensabile è divenuto la NORMALITA’: in 30 mesi, TRE governi diversi, TUTTI RIGOROSAMENTE NON ELETTI, si sono dati il cambio senza colpo ferire.<br /><br />
I PRIMI DUE sono stati capaci di aumentare il debito pubblico di 7 miliardi al mese, aumentando contemporaneamente le tasse, la disoccupazione, i fallimenti e i SUICIDI. Ma si sa: al peggio NON vi è MAI fine.</p><br />
<p>La lotta interna è PERFETTAMENTE INUTILE, bisogna portare lo scontro politico al cuore del problema, al centro dell’imp€Uro: la U€. Solo DEMOLENDO alla base questa inutile, pachidermica oligarchia di NON-eletti potremmo sperare in un futuro diverso.<br /><br />
La UE, il PANTAGRUELICO sistema che risponde alle elites industrial-finanziarie apolidi mondiali, sta spingendo alla competizione estrema Stati e Popoli, mettendoli gli uni contro gli altri, solo per trarne i massimi benefici.<br /><br />
Del resto, cosa volete che importi loro "della plebaglia europea"?</p><br />
<p>Cosa potrebbe smantellare la U€ che, dall’interno dei suoi ovattati e grigi palazzi, dirige la funesta orchestra?<br /><br />
Il 23 marzo ci saranno le elezioni del sindaco di Parigi; se dovesse ottenere buoni risultati il candidato del Front Nationale (l più grosso partito euro-scettico del vecchio continente) sarà possibile sperare che accada qualcosa alle consultazioni €uro-pee di maggio. In mancanza di un risultato clamoroso in tarda primavera, tanto forte da MINARE alla base l’€uro-tower, invito CHIUNQUE abbia parenti/amici in Australia, Canada, Nuova Zelanda, Norvegia e altre poche Nazioni con gli stessi requisiti, ad abbandonare questa valle di lacrime.</p><br />
<p>L’Europa è destinata ad IMPLODERE miseramente. E lo farà poco alla volta: sarà uno stillicidio.</p><br />
<p>Immaginate quale sarà la risposta del governo tedesco quando anche loro saranno in deflazione conclamata?<br /><br />
Nuova riforma del mercato del lavoro e nuova mazzata ai salari, ci avviteremo in una spirale perversa che non avrà fine.</p><br />
<p>Sull’esempio della Svizzera TUTTI i Paesi non ancora troppo compromessi alzeranno le barriere anti-immigrazione e poco importerà se i nuovi poveri alla ricerca di lavoro saranno comunitari o meno.<br /><br />
Lo stesso faranno anche gli altri governi con i richiedenti asilo provenienti da Africa, Medio-Oriente e da ogni dove.<br /><br />
E a quel punto scoppieranno tumulti e ribellioni violente, represse nel sangue altrettanto violentemente. In ogni singola Nazione potremmo vedere il verificarsi di quanto sta accadendo in questi tristi giorni a Kiev. </p><br />
<p>Una jugoslavizzazione dell’intero continente che in breve porterebbe ad una guerra tra poveri dall’esito catastrofico.</p><br />
<p>Non accadrà in un mese e neppure in un anno ma accadrà.<br /><br />
Pensate alla fine dell’impero di Roma: uno stillicidio durato secoli che portò al medio-evo. L’Europa dovette aspettare il XIV secolo per riprendersi.<br /><br />
Quei tempi furono i più bui mai attraversati.</p><br />
<p>Sino ad ora ho fatto ragionamenti astratti, adesso vi parlo del reale.</p><br />
<p>Il fatturato della mia attività di commercio (in piedi dal 1958 tra mio padre e me) è crollato del 70% dal 2006 ad oggi. Per avere qualche speranza di sopravvivenza, quel fatturato, a cui diamo valore 100 nel 2006, potrebbe al massimo comprimersi a 65, ovvero potrei sopportare una perdita di fatturato del 35%, ergo, una eventuale e per niente scontata ripresa economica dovrebbe farmi incrementare il fatturato attuale di circa il 100% (!!!) e solo per mettermi nelle condizioni di garantire uno stipendio alla mia famiglia. Vi sembra possibile? </p><br />
<p>Nella medesima situazione in cui versa la mia azienda, dopo di aver compresso al massimo i costi e peraltro nella invidiabile e per niente scontata condizione di NON avere debiti di ALCUN genere (neanche a livello personale) quante ce ne sono? Sbaglio se ipotizzo una percentuale dell’ 80%? Un dato certo ci dice che il 75% dei commercianti italiani ha forti esposizioni sugli scoperti di C/C, oltre a debiti personali di svariata natura. A rigor di logica, è possibile ipotizzare che i loro fatturati possano aumentare del 100% nei prossimi anni? E se si, è ipotizzabile che basti a raddrizzare la loro compromessa situazione finanziaria?</p><br />
<p>La frase “indice di povertà” si presta ad innumerevoli interpretazioni.<br /><br />
Questo termine, riferito ai Paesi sviluppati, indica lo scostamento di quanto ci dicono le istituzioni circa il reddito medio che una famiglia dovrebbe avere. In Italia è del 50%. Ovvero, se quel reddito medio indicato è di € 2300, tutte le famiglie al di sotto di<br /><br />
€ 1150 sono già in stato di indigenza.<br /><br />
Senza paura di essere smentito, affermo che buona parte del meridione (20 milioni di italiani) è MOLTO vicino alla povertà relativa. Il resto del Paese sta nuotando contro corrente ma la direzione ineluttabile è la MEDESIMA. Un intero Popolo che spenderà meno del necessario, TESAURIZZANDO quel poco che resta almeno per i prossimi 20 anni, se andrà bene. </p><br />
<p>Si eroderanno i risparmi e le eredità di due generazioni per tenere in piedi<br /><br />
le attività-zombie che ci hanno permesso una vita relativamente spensierata sino a quando non ne verrà certificato l’avvenuto decesso. </p><br />
<p>Se tutto andrà per il meglio saremo rovinati. E accadrà in un lasso di tempo medio, facendoci fare la fine della rana bollita: quando lo capiremo sarà troppo tardi.</p><br />
<p>Se NON si riuscirà a demolire l’imp€Uro nel più breve tempo possibile evolveremo verso un nuovo, tremendo, lunghissimo, medio-evo. </p><br />
<p>Questo sarà il nostro misero e tragico destino.</p><br />
<p>Roberto Nardella.
Scappate, se potete.La strada della deflazione è tracciata, l’intera €uro-pa sta aspettando solo la Germania e i suoi satelliti per conclamare il nuovo status continentale.L’inutilità delle “riforme” richieste dalla trojka, accettate su…pinamente e applicate con dedizione dai camerieri che governano i GIIPS è evidente: in queste Nazioni lo stile e la qualità della vita si sta ulteriormente e velocemente DETERIORANDO.
Anche la Francia, ancora ufficiosamente, fa parte di questo gruppone di Paesi deflatti.

L’ennesimo governo, partorito dal tubercolotico sistema politico italiota, si insidierà a breve per PERPETRARE quei diktat calati dalla U€, fatti di deflazione salariale, nuove tasse, svendite di Stato e tagli lineari a welfare, sanità ed istruzione. Dal novembre 2011 ad oggi è la terza volta che accade. NON ho dubbi: anche costoro proseguiranno la strada tracciata da monti & co.
Oramai, quello che sembrava impensabile è divenuto la NORMALITA’: in 30 mesi, TRE governi diversi, TUTTI RIGOROSAMENTE NON ELETTI, si sono dati il cambio senza colpo ferire.
I PRIMI DUE sono stati capaci di aumentare il debito pubblico di 7 miliardi al mese, aumentando contemporaneamente le tasse, la disoccupazione, i fallimenti e i SUICIDI. Ma si sa: al peggio NON vi è MAI fine.

La lotta interna è PERFETTAMENTE INUTILE, bisogna portare lo scontro politico al cuore del problema, al centro dell’imp€Uro: la U€. Solo DEMOLENDO alla base questa inutile, pachidermica oligarchia di NON-eletti potremmo sperare in un futuro diverso.
La UE, il PANTAGRUELICO sistema che risponde alle elites industrial-finanziarie apolidi mondiali, sta spingendo alla competizione estrema Stati e Popoli, mettendoli gli uni contro gli altri, solo per trarne i massimi benefici.
Del resto, cosa volete che importi loro “della plebaglia europea”?

Cosa potrebbe smantellare la U€ che, dall’interno dei suoi ovattati e grigi palazzi, dirige la funesta orchestra?
Il 23 marzo ci saranno le elezioni del sindaco di Parigi; se dovesse ottenere buoni risultati il candidato del Front Nationale (l più grosso partito euro-scettico del vecchio continente) sarà possibile sperare che accada qualcosa alle consultazioni €uro-pee di maggio. In mancanza di un risultato clamoroso in tarda primavera, tanto forte da MINARE alla base l’€uro-tower, invito CHIUNQUE abbia parenti/amici in Australia, Canada, Nuova Zelanda, Norvegia e altre poche Nazioni con gli stessi requisiti, ad abbandonare questa valle di lacrime.

L’Europa è destinata ad IMPLODERE miseramente. E lo farà poco alla volta: sarà uno stillicidio.

Immaginate quale sarà la risposta del governo tedesco quando anche loro saranno in deflazione conclamata?
Nuova riforma del mercato del lavoro e nuova mazzata ai salari, ci avviteremo in una spirale perversa che non avrà fine.

Sull’esempio della Svizzera TUTTI i Paesi non ancora troppo compromessi alzeranno le barriere anti-immigrazione e poco importerà se i nuovi poveri alla ricerca di lavoro saranno comunitari o meno.
Lo stesso faranno anche gli altri governi con i richiedenti asilo provenienti da Africa, Medio-Oriente e da ogni dove.
E a quel punto scoppieranno tumulti e ribellioni violente, represse nel sangue altrettanto violentemente. In ogni singola Nazione potremmo vedere il verificarsi di quanto sta accadendo in questi tristi giorni a Kiev.

Una jugoslavizzazione dell’intero continente che in breve porterebbe ad una guerra tra poveri dall’esito catastrofico.

Non accadrà in un mese e neppure in un anno ma accadrà.
Pensate alla fine dell’impero di Roma: uno stillicidio durato secoli che portò al medio-evo. L’Europa dovette aspettare il XIV secolo per riprendersi.
Quei tempi furono i più bui mai attraversati.

Sino ad ora ho fatto ragionamenti astratti, adesso vi parlo del reale.

Il fatturato della mia attività di commercio (in piedi dal 1958 tra mio padre e me) è crollato del 70% dal 2006 ad oggi. Per avere qualche speranza di sopravvivenza, quel fatturato, a cui diamo valore 100 nel 2006, potrebbe al massimo comprimersi a 65, ovvero potrei sopportare una perdita di fatturato del 35%, ergo, una eventuale e per niente scontata ripresa economica dovrebbe farmi incrementare il fatturato attuale di circa il 100% (!!!) e solo per mettermi nelle condizioni di garantire uno stipendio alla mia famiglia. Vi sembra possibile?

Nella medesima situazione in cui versa la mia azienda, dopo di aver compresso al massimo i costi e peraltro nella invidiabile e per niente scontata condizione di NON avere debiti di ALCUN genere (neanche a livello personale) quante ce ne sono? Sbaglio se ipotizzo una percentuale dell’ 80%? Un dato certo ci dice che il 75% dei commercianti italiani ha forti esposizioni sugli scoperti di C/C, oltre a debiti personali di svariata natura. A rigor di logica, è possibile ipotizzare che i loro fatturati possano aumentare del 100% nei prossimi anni? E se si, è ipotizzabile che basti a raddrizzare la loro compromessa situazione finanziaria?

La frase “indice di povertà” si presta ad innumerevoli interpretazioni.
Questo termine, riferito ai Paesi sviluppati, indica lo scostamento di quanto ci dicono le istituzioni circa il reddito medio che una famiglia dovrebbe avere. In Italia è del 50%. Ovvero, se quel reddito medio indicato è di € 2300, tutte le famiglie al di sotto di
€ 1150 sono già in stato di indigenza.
Senza paura di essere smentito, affermo che buona parte del meridione (20 milioni di italiani) è MOLTO vicino alla povertà relativa. Il resto del Paese sta nuotando contro corrente ma la direzione ineluttabile è la MEDESIMA. Un intero Popolo che spenderà meno del necessario, TESAURIZZANDO quel poco che resta almeno per i prossimi 20 anni, se andrà bene.

Si eroderanno i risparmi e le eredità di due generazioni per tenere in piedi le attività-zombie che ci hanno permesso una vita relativamente spensierata sino a quando non ne verrà certificato l’avvenuto decesso.

Se tutto andrà per il meglio saremo rovinati. E accadrà in un lasso di tempo medio, facendoci fare la fine della rana bollita: quando lo capiremo sarà troppo tardi.

Se NON si riuscirà a demolire l’imp€Uro nel più breve tempo possibile evolveremo verso un nuovo, tremendo, lunghissimo, medio-evo.

Questo sarà il nostro misero e tragico destino.

Roberto Nardella

 

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