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Nessuno stop per gli attacchi degli Houthi alle navi commerciali. EUNAVFOR consiglia alle navi di zigzagare e spegnere i trasnponder

EUNVAFORCE dà dei consigli alle navi che vogliono accedere al Mar Rosso perché niente è per ora servito ad evitare gli attacchi

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Dopo 150 giorni di attacchi Houthi e di tentativi di difesa delle navi da parte degli occidentali, oltre che di attacchi anglo-americani,  l’operazione di sicurezza dell’Unione Europea ha emesso un nuovo avviso alle navi, invitandole a dirigere ulteriormente verso il mare e a intraprendere altre azioni evasive.

EUNAVFOR Aspides sta avvisando le navi di “mantenere un elevato stato di vigilanza alla luce della recente escalation di attacchi Houthi che utilizzano droni nell’Oceano Indiano”.

L’ultimo avviso è in risposta alla notizia che gli Houthi hanno preso di mira la MSC Orion (158.000 dwt) a circa 200 miglia nautiche a sud-est dell’Isola di Socotra. L’attacco ha avuto luogo durante la notte del 26 aprile, ma è stato confermato solo giorni dopo, quando il comandante della nave ha riferito di aver subito alcuni danni minori da un drone. Gli Houthi avevano minacciato in precedenza di interrompere la navigazione più al largo, fatto confermato dall’attacco della MSC Orion.

“Stabilire una rotta marittima alternativa a non meno di 150 miglia nautiche a est delle attuali rotte di traffico”, suggerisce EUNAVFOR Aspides per la navigazione nell’Oceano Indiano. Il consiglio è quello di zigzagare, rendendo la rotta imprevedibile.

Le compagnie di navigazione hanno già notato il chilometraggio aggiuntivo, con Maersk e Hapag-Lloyd che hanno riferito di aver adottato questa politica nonostante la distanza e il consumo di carburante aggiuntivi.

Il consiglio è anche di tornare alle tattiche viste nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale, con le navi che vengono nuovamente consigliate di “attuare alterazioni casuali della rotta e della velocità”. Nella Seconda Guerra Mondiale questa pratica  era una procedura operativa standard per i convogli del Nord Atlantico per ridurre la minaccia dei sottomarini.

Il terzo suggerimento offerto da EUNAVFOR è “una politica AIS più restrittiva per minimizzare l’esposizione posizionale”. L’oscuramento mediante la disattivazione dei segnali AIS, cioè dei transponder di posizione  satellitare,  è già stato ampiamente adottato dalle navi nella regione, sebbene alcune abbiano anche provato a pubblicare messaggi che dicevano di non avere alcuna affiliazione con Israele, di avere un equipaggio cinese o simili, nel tentativo di evitare di essere prese di mira.

 

Mappa EUNAVFORCE dell’Oceano Indiano e del Golfo di Aden, con il punto in cui la Orion è stata colpita. 

 

Queste misure arrivano mentre gli sforzi europei e statunitensi continuano a proteggere la navigazione e a prevenire gli attacchi degli Houthi. L’EUNAVFOR Aspides riferisce che, da quando è stata istituita a febbraio, ha già completato 100 interventi di protezione ravvicinata, garantendo un transito sicuro alle navi mercantili.

Il Comando Centrale degli Stati Uniti continua a segnalare l’abbattimento di missili e droni Houthi, con l’ultima intercettazione avvenuta  e l’abbattimento di ben tre droni . Il rapporto di monitoraggio di EUNAVFOR Aspides mostra un totale di 157 incidenti dal novembre 2023, mentre il Centro di Sicurezza Marittima del Corno d’Africa (MSCHOA) calcola 132 attacchi alle navi, sebbene la maggior parte non abbia colpito o causato danni significativi.

Il problema è semplice. le missioni europea e quella anglo americana avranno avuto un successo discreto nel colpire i lanciatori dopo gli attacchi, ma se invece consideriamo la capacità di avitare gli attacchi prima che questi avvengano, allora il successo è stato veramente minimo, se non addirittura nullo. Quindi il traffico mercantile nell’area è sempre sotto una costante minaccia che sta danneggiando il commercio internazionale.

 


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