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Lo Yen si raaffonza sulla voce di un ritocco dei tassi della BoJ. Però il paese tiene bene

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Banconote giapponesi

Lo yen ha avuto il suo miglior giorno in quasi un anno sul dollaro  giovedì dopo che le autorità monetarie giapponesi hanno offerto un accenno sorprendentemente chiaro a un cambiamento di politica, mentre l’euro ha ridotto alcune perdite rispetto all’inizio della settimana.

Ecco il grafico delle quotazioni dello Yen sul dollaro.

L’indice del dollaro si è indebolito in vista del rapporto sui salari non agricoli di venerdì, sotto la pressione soprattutto dello yen, che è salito di oltre il 2%, raggiungendo il valore più alto degli ultimi tre mesi.

Il governatore della Bank of Japan (BOJ), Kazuo Ueda, ha dichiarato giovedì che la banca centrale ha diverse opzioni su quali tassi di interesse puntare una volta che avrà portato i costi di prestito a breve termine fuori dal territorio negativo.

I mercati hanno interpretato questa affermazione come un potenziale segnale di cambiamento imminente e hanno spinto lo yen al rialzo. Una politica monetaria più restrittiva da parte della BOJ sarebbe in contrasto con le altre banche centrali, che hanno indicato di essere vicine alla fine dei loro cicli di rialzo dei tassi.

“I commenti di ieri sera hanno alimentato le scommesse su un eventuale ritorno in territorio positivo dei tassi della Banca del Giappone”, ha dichiarato Karl Schamotta, chief market strategist di Corpay a Toronto.

Forse l’economia giapponese permette un ritocco dei tassi

La BOJ è stata l’unica a tenere duro tra le banche centrali, mantenendo una politica di tassi ultra-bassi che ha portato lo yen ai minimi da decenni rispetto al dollaro e ha scatenato la speculazione che le autorità monetarie potrebbero intervenire per sostenere la valuta. In generale ha preferito tutelare l’economia piuttosto che lottare contro un’inflazione importata e non dovuta alla dinamica salariale interna.

Recentemente però sono giunte notizie che prevedono un rialzo dei salari sostenuto nel 2024, segno di un’economia che tiene e che può, quindi, reggere anche l’aumento dei tassi di interesse perché da un lato le famiglie si aspettano maggiori entrate reddituali, mentre lo stato si aspetta un aumento delle entrate fiscali tali da reggere un ritocco dei tassi sul debito pubblico, comunque, sotto controllo.

Intanto l’inflazione resta controllata e la crescita non sarà brillante, ma comunque è meglio che in tanti paesi europei.

Alla fine ha avuto ragione di più la BCE con la politica restrittiva fatta a priori, o la BoJ che ha atteso una ripresa dell’attività economica. 

 

 

 


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