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L’inflazione sarà un dramma, perché porterà alle azioni sbagliate, pro cicliche e creatrici di miseria

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Allarme inflazione !! Allarme Inflazione. Oggi le grida di dolore dei giornali finanziari ripercorrono l’Europa. Effettivamente siamo  a un livello d’inflazione nell’area euro che non si era visto prima, nella breve storia della moneta unica.

Il tasso di inflazione annuo nell’area dell’euro è salito a un nuovo massimo storico del 5,1% a gennaio del 2022 dal 5% di dicembre, mentre i mercati si aspettavano un rallentamento al 4,4%. L’energia continua a registrare il maggiore aumento dei prezzi (28,6% contro 25,9% di dicembre), seguita da cibo, alcol e tabacco (3,6% contro 3,2%), servizi (2,4%, lo stesso di dicembre) e beni industriali non energetici (2,3% vs 2,9%), hanno mostrato stime preliminari. L’inflazione core, tuttavia, che esclude i prezzi di energia, cibo, alcol e tabacco, è scesa al minimo su tre mesi del 2,3%, come possiamo vedere qui di seguito

L’inflazione Core è al 2,3% e notiamo come quella complessiva cresce, e quella core invece cala dopo il picco di dicembre del 2,5%.  Il motivo è semplice: il peso della componente energia, esogena e legato alla crisi delle forniture di gas naturale dalla Russia, si è fatto sentire in modo ancora più forte rispetto a dicembre. Il fattore è stagflazionistico ed esterno e lo vediamo in azione con la compressione dell’inflazione Core, indice di un’economia che soffre e di stipendi che non crescono. Senza contare che poi il costo dei famosi “Carbon Permits”, i permessi di emissioni necessari per le attività industriai che emettono CO2 o pe la generazione di elettricità, sono ai massimi storici, mettendo sale sulla ferita energetica.

La situazione è grave, ma può peggiorare, proprio per la frenesia che questi dati inflazionistici provocano nei paesi nordici, Germania in testa, e le pressioni che la BCE vera a ricevere affinché cambi la propria politica monetaria e inizi una stretta su interessi e su acquisto dei titoli, mandando in alto i tassi e deprimendo i valori dei titoli di stato.

Handelsblatt, il giornale economico tedesco, sta bastonando già da tempo su questo punto, mettendo in evidenza che l’inflazione è di tre punti superiore a quanto voluto dalla BCE-. Naturalmente il fatto che questo accada proprio per le politiche energetiche sbagliate volute dalla Germania passa in secondo piano. Le pressioni tedesche, poco lucide, poteranno a una misura monetaria, l’aumento dei tassi, pro ciclica, quando invece sarebbe necessario intervenire sul lato dell’offerta, incrementa quella energetica e riducendone i costi. Purtroppo l’Economia Politica sta diventando solo politica, anzi pregiudizio repressivo, lasciando a casa la parte di economia. A pagarlo saranno i cittadini europei, italiani in primis, sempre più poveri, sempre più arrabbiati.

 

 

 


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