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Le due inflazioni americane che confondono la FED

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La FED si trova ad affrontare un bel problema: l’inflazione si sta dividendo in due. Ieri sono stati pubblicati i dati dell’indice dei prezzi delle spese personali (PCE Personal Consumption Expenditure) che viene a mostrare un calo rispetto ai mesi precedenti.

L’indice dei prezzi della spesa per consumi personali negli Stati Uniti è aumentato del 5,5% su base annua nel novembre 2022, il minimo dall’ottobre 2021 e inferiore al 6,1% di ottobre. I prezzi dei beni sono aumentati del 6,2% e quelli dei servizi del 5,2%. Il costo degli alimenti è salito dell’11,2% e i prezzi dell’energia sono aumentati del 13,6%. Rispetto al mese precedente, l’indice dei prezzi PCE è aumentato dello 0,1%, il minimo da quattro mesi e inferiore allo 0,4% di ottobre. Ecco il relativo grafico

Il problema è nel diverso andamento delle due componenti: mentre i beni hanno un andamento dell’incremento dei prezzi fortemente calante, questo accade con un tasso molto inferiore per i servizi, come potete vedere dalla successiva immagine

Il fenomeno è ancora più rimarcato se consideriamo i beni di consumo durevoli: la spesa per i beni durevoli, non aggiustata per l’inflazione, è crollata del 3,3% a novembre rispetto a ottobre. I beni durevoli sono veicoli nuovi e usati, elettrodomestici, elettronica, mobili, ecc. La spesa “reale” per i beni durevoli, aggiustata per l’inflazione, è scesa meno, -1,5% a novembre rispetto a ottobre, a causa del più forte calo dei prezzi dei beni durevoli degli ultimi anni. . Si noti l’impennata storica della domanda, alimentata dagli stimoli, che ora si sta esaurendo. Rispetto a novembre 2019, la spesa “reale” per i beni durevoli è aumentata del 25%, ma questo effetto ormai si esaurisce.

Al contrario la spesa per i servizi ha superato facilmente l’inflazione che continua a crescere nei servizi. Praticamente è questo settore che mantiene elevata l’inflazione. Questo aggiunstamento è spiegabile per il forte rimbalzo successivo alla fine della stagione covid, con la ripresa del turismo e dei viaggi, ma ora l’effetto si protrae nel tempo, compensando la minore domanda di beni , a partire dai durevoli.

Quindi la FED si trova ad affrontare questo problema:

  • da un lato la politica dei tassi elevati sta colpendo immobiliare e beni durevoli in modo molto forte, facendo calare fortemente l’inflazione e quindi ponendo le basi per la fine della stretta monetaria;
  • dall’altro i servizi che mostrano ancora una dinamica dei prezzi molto attiva, tale da giustificare ulteriori aumenti dei tassi di interesse.

La scelta non è facile, vedremo che cosa deciderà in materia Jerome Powell.

 

 

 

 

 

 


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