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Lagarde: due aumenti dei tassi di interessi fra luglio e settembre, ma potremo averne di più Lo spread parte. L’Euro si indebolisce, lo spread balza in alto

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La presidente della BCE Christine Lagarde ha appena annunciato il tanto predetto cambiamento della politica monetaria della BCE. Fine della politica dei tassi zero o negativi, i tassi torneranno positivi e abbastanza rapidamente. I tre tassi di riferimento saranno aumentati due volte, la prima a Luglio , 0,25% e quindi a settembre, di una percentuale (0,25% – 0,5%) a seconda della risposta dell’economia.

Gli aumenti saranno su tutti e tre i tassi di riferimento della BCE, quello di deposito, quello sul rifinanziamento bancario e quello sulle operazioni di finanziamento overnight. Ovviamente una mossa del genere ha fatto immediatamente crescere i tassi sui titoli di stato, con quelli italiani sopra il 3,5%, quelli spagnoli sopra il 2,5% e quelli francesi sopra il 2%. Lei ha affermato che la BCE “Ha gli strumenti e le capacità” per controbattere al “Frazionamento dell’area euro”, cioè agli aumenti degli spread, ma, evidentemente, il mercato non le crede. Colpa di parole troppo generiche, senza l’annuncio di nessun strumento oggettivo, ma solo parole. Lo spread è partito immediatamente:

Dopo aver toccato i 230 pb 2,3% lo spread BTP Bund tedeschi si è stabilizzato fra i 220 e i 225 pb. comunque bel oltre il livello della mattinata. Alla fine l’euro si è indebolito rispetto al dollaro :

Perché, dopo un primo istantaneo picco di rivalutazione, l’euro è precipitato? perché la Lagarde non è stata in grado di riassicurare nessuno sugli “Strumenti contro il frazionamento”, cioè essenzialmente contro l’esplosione degli spread e quindi la premessa per la rottura dell’area euro stessa. Un errore, non il primo né l’ultimo della presidente della BCE, che sottolinea come non comprenda la sensibilità del tema per i paesi europei. Essere presso la sede della Banca Centrale Olandese sicuramente non ha facilitato né la discussione né la sua comprensione del problema.

Oggi la Lagarde ha cambiato il “Whatever it takes” dall’unità dell’Euroarea alla lotta all’inflazione, come vogliono i nordici. Però così l’unità dell’Euro passa in secondo piano. Se non saranno messi in atto strumenti adatti, che non vediamo, questo è il primo passe verso la fine di una zona monetaria unica e il ritorno alla realtà economica.

 

 

 

 


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