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Energia

La Serbia vuole entrare nell’era atomica con gli SMR

La Serbia, che non ha centrali nucleari, vuole entrare nel club dell’atomo con gli SMR, ma è a caccia di finanziamenti per realizzarli

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Presidente Serbo
Presidente Serbo

La Serbia è interessata a dotarsi di almeno quattro piccoli reattori modulari (SMR) per incrementare le sue capacità energetiche in futuro, ha dichiarato il Presidente Aleksandar Vucic. 

Gli SMR sono reattori nucleari avanzati che hanno una capacità fino a 300 MW, che è circa un terzo della capacità di generazione dei reattori nucleari tradizionali. Gli SMR possono essere prefabbricati e spediti sul posto.

“Siamo molto interessati a ottenere almeno quattro SMR che possano sostituire 1.200 MW, ma non sappiamo come finanziarli perché costano […] fino a 8,0 miliardi di euro (8,7 miliardi di dollari)”, ha detto Vucic al primo Summit sull’Energia Nucleare, organizzato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) e dal Belgio a Bruxelles il 20-21 marzo. Un video con il suo discorso è stato caricato sul sito web dell’agenzia di stampa Tanjug.

Attualmente la Serbia non possiede impianti nucleari e, secondo i rapporti AIEA, non aveva neanche intenzione di costruirne, proprio per il costo elevato di questo tipo di impianti, oltre che per vicende storiche neanche troppo lontane. Ora semnbra che il governo, nell’onda dell’entusiasmo per l’energia nucleare, abbia cambiato idea. 

“In ogni caso, saremo pronti a partecipare in modo significativo [al finanziamento], ma dobbiamo ottenere una sorta di sostegno da parte degli Stati leader dell’Unione Europea”, ha detto Vucic.

Ha sottolineato che, oltre alla carenza di finanziamenti, la Serbia deve affrontare una mancanza di competenze nell’uso dell’energia nucleare. Quindi il suo discorso sembra, più che altro, un appello alla comunità internazionale e alla UE ad aprire il portafoglio e finanziare, almeno parzialmente.

Vucic ha anche sottolineato la necessità di cambiare la percezione pubblica in Serbia per sostenere l’energia nucleare e ha chiesto di modificare il quadro legislativo del Paese per facilitare lo sviluppo di questi progetti.

Inoltre non è stato specificato se l’investimento sarà negli SMR con tecnologia tradizionale o negli AMR più avanzati, cioè comn sistemi di raffreddamento a metallo liquido o al torio. Sembra più che altro che si tratti di un annuncio di massima, anche perché non è stata data nessuna tempistica e neppure è stata indicata nessuna possibile località.


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