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La prima volta: AfD e CDU voteranno assieme un alleggerimento fiscale in Turingia

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C’è sempre una prima volta, anche per i tedeschi. In Turingia oggi probabilmente ci sarà una piccola rivoluzione parlamentare: la CDU (i democristiani tedeschi, PPE) e la FDP (Liberali) voteranno assieme agli identitari di AfD (ID) per ottenere una riduzione fiscale dell’imposta di registro immobiliare, mettendo in minoranza l’attuale governo di sinistra costituito da SPD, verdi e Linke. 

La maggioranza del parlamento regionale è favorevole alla riduzione dell’imposta sul trasferimento immobiliare. Venerdì la commissione Bilancio ha dato il via libera. Nella decisione AfD, CDU e FDP hanno prevalso contro la coalizione governativa composta da Sinistra, SPD e Verdi. La riforma mira a ridurre l’imposta sui trasferimenti immobiliari dal 6,5 al 5%. Ora bisogna votare il provvedimento in aula. 

Anche se la questione sembra secondaria, in realtà segna una piccola, o grande, rivoluzione per la Germania: AfD, messa ai margini della vita politica tedesca, accusato di quasiasi nefandezza, dal neonazismo al populismo, si trova invece al fianco del partito tradizionale di governo, la CDU, per invertire le politiche di sinistra e cercare di far uscire la Germania da una crisi che, in questo momento, sembra senza uscita. AfD è stato sempre trattato peggio di un appestato dalla CDU che ha rifiutato perfino qualsiasi collaborazione locale. Ora, per la prima volta, è il benvenuto in un voto che, ufficiosamente, costituisce anche un atto di governo.

Le motiviazioni della CDU sono ovvie e più che accettabili. Il gruppo parlamentare CDU si preoccupa soprattutto di alleggerire il peso delle famiglie nell’acquisto di immobili e di dare impulso, tra l’altro, al settore edile, ha affermato il capogruppo parlamentare Mario Voigt. “Non possiamo rinunciare a prendere decisioni importanti e giuste per la Turingia solo perché le persone sbagliate minacciano di essere d’accordo”, ha detto Voigt riguardo alle voci dell’AfD e alle critiche nei loro confronti . “Non possiamo accettare tali tentativi di ricatto rosso-rosso-verde”.

In una Germania sempre più confusa ci sarebbero decine, forse centinaia, di questioni pratiche come questa che potrebbero vedere votare assieme AfD e CDU: dai problemi dell’immigrazione, a quelli energetici, alla tutela dell’industria nazionale, al porre un freno alle follie causate dalle politiche CO2. Alla fine è abbastanza ovvio che il grosso degli  elettori di AfD non sono altro che ex elettori CDU e FDP scontendi delle politiche dei propri partiti prone nei confronti del gretinismo più stolido e che non accettano la decadenza economica, sociale e culturale della Germania.

Ufficialmente non cambierà niente, almeno per ora: il leader della CDU Merz continuerà a negare qualsiasi prospettiva di collaborazione con AfD, ma la verginità politica è persa. Nel frattempo l’economia tedesca precipita, il caos aumenta, e si rende più necessario che mai un cambio di direzione a Berlino e quindi nella sottomessa Bruxelles. Magari sta arrivando…

 


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