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La Commissione UE sta per lanciare 584 miliardi di investimenti nella rete elettrica, che pagheremo tutti noi

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La Commissione europea dovrebbe proporre la prossima settimana un piano per accelerare gli investimenti nelle reti per sostenere gli obiettivi dell’UE in materia di energie rinnovabili, secondo una bozza del piano visionata da Reuters.

“Le reti, spina dorsale degli attuali sistemi elettrici, sono destinate a diventare sempre più importanti con il progredire della transizione verso l’energia pulita, ma attualmente ricevono troppa poca attenzione”, ha dichiarato il mese scorso l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) in un rapporto.

Secondo l’agenzia, gli investimenti annuali globali nelle reti energetiche devono raddoppiare fino a superare i 600 miliardi di dollari all’anno entro il 2030 se si vogliono raggiungere gli obiettivi nazionali in materia di clima ed energia. Ad esempio la rete elettrica USA dovrebbe almeno raddoppiare di dimensione per permettere la transizione.

L’UE ha stimato un fabbisogno di investimenti di 584 miliardi di euro, 634 miliardi di dollari, entro il 2030, sia per le reti di trasmissione che per quelle di distribuzione, per raggiungere i propri obiettivi,

Kadri Simson, Commissario europeo per l’Energia, ha dichiarato all’inizio di quest’anno.

L’UE intende incrementare gli investimenti nelle reti con il nuovo piano che sarà presentato la prossima settimana. La proposta includerà l’accesso prioritario ai finanziamenti dell’UE e processi di autorizzazione più rapidi concessi a 68 progetti elettrici a cui verrà dato lo status di “progetti di interesse comune”, secondo la bozza visionata da Reuters.

“Le reti devono adattarsi a un sistema elettrico più decentrato, digitalizzato e flessibile, con milioni di pannelli solari sui tetti e comunità energetiche locali che condividono le risorse”, si legge nella bozza del piano.
L’UE si attiene all’obiettivo di essere neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio entro il 2050. All’inizio di quest’anno il Parlamento europeo ha approvato obiettivi vincolanti molto più elevati per le energie rinnovabili entro il 2030, approvando la Direttiva sulle energie rinnovabili, una parte fondamentale del Green Deal europeo per rendere l’UE un blocco neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio entro il 2050.

La direttiva, che deve essere approvata dagli Stati membri dell’UE per diventare legge, aumenta la quota di energia rinnovabile nel consumo energetico dell’UE al 42,5% entro il 2030, rispetto all’attuale obiettivo del 32%.

Ovviamente qualcuno dovrà pagare qusti investimenti enormi e, nella mentalità e nel linguaggio della commissione, “Ambiziosi”. Il problema è che a pagare questi investimenti, alla fine, dovranno essere sempre i soliti, i cittadini europei, che non hanno avuto nessuna parola nella definizione di questa direttiva. Però dovranno diventare più ambiziosi, e più poveri. 

Secondo Eurostat, nel 2021 le energie rinnovabili rappresentavano il 21,8% dell’energia consumata nell’UE, in calo rispetto al 22,1% del 2020.


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