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La Commissione apre una procedura di infrazione per il reddito di cittadinanza. Vuole che lo paghiamo a tutti….

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Il reddito di cittadinanza non è in linea con il diritto Ue in materia di libera circolazione dei lavoratori, diritti dei cittadini, residenti e protezione internazionale. E’ quanto sostiene la Commissione europea, che ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia perché il reddito discrimina gli altri lavoratori Ue. Le prestazioni di assistenza sociale come il “reddito di cittadinanza”, spiega la Commissione in una nota, “dovrebbero essere pienamente accessibili ai cittadini dell’Ue che sono lavoratori subordinati, autonomi o che hanno perso il lavoro, indipendentemente dalla loro storia di residenza”, per cui il criterio di 10 anni richiesto dalle nromative attuali viene ad essere, secondo la commissione, non ammissibile.

Si tratta di una visione che viene a minare le basi del RdC stesso: modificarlo seguendo la richiesta della Commissione significa aprire le porte alla chiunque che prenda la residenza, vera o fittizia, e quindi richieda il reddito stesso. Si rischia di vedere realmente torme di nullafacenti dall’est Europa trasferirsi per poter godere del sussidio. A questo punto la normativa, per quanto utile, è da riscrivere per legarla strettamente con l’offerta di lavoro o con il versamento precedente di contributi. Altrimente si trasformerà in un liberi tutti inaccettabile, il cui costo ricadrà completamente sui contribuenti italiani. La UE lo ha sempre visto male, e alla fine, lo ha distrutto…

 

 


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