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La Cina sta forse uscendo dalla crisi. L’Europa ci entra

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Money / currency of PBOC or people's bank of china. One hundred CNY Chinese yuan bill with a flag of China. 100 rmb or renminbi, depicts Beijing economy system, public banking policy and interest rate

Gli ultimi dati sull’economia cinese sembrano incoraggianti e mostrano un miglioramento significativo della situazione. Vediamo un po’ cosa dicono.

La produzione industriale cinese è cresciuta del 4,5% su base annua nell’agosto 2023, accelerando rispetto all’aumento del 3,7% di luglio e al di sopra delle previsioni del 3,9%.

Si è trattato del ritmo più rapido di crescita della produzione industriale da aprile, in un contesto di accelerazione dell’attività manifatturiera (5,4% contro 3,9%) e della produzione mineraria (2,3% contro 1,3%), a seguito delle recenti misure di sostegno di Pechino per sostenere la ripresa economica.

Guardando ai settori specifici, la crescita della produzione ha accelerato in vari settori: l’estrazione di petrolio e gas naturale (7,2% contro 4,2% a luglio); prodotti chimici (14,8% vs 9,8%); macchine elettriche e apparecchiature per le comunicazioni (5,8% vs 0,7%); trasformazione alimentare (3,1% vs 3,0%); articoli in gomma e plastica (5,4% vs 3,6%); e estrazione e lavaggio del carbone (1,6% contro 0,4%). Si è invece attenuata la produzione per la fusione e pressatura dei metalli ferrosi (14,5% contro 15,6%); fusione e pressatura dei metalli non ferrosi (8,8% contro 8,9%) e apparecchiature (10,2% contro 10,6%). Nei primi otto mesi del 2023 la produzione industriale ha raggiunto un tasso di crescita del 3,9%.

Ecco il relativo grafico:

Un risultato non eccezionale, ma significativo e a guidare la crescita è essenzialmente il mercato interno, come mostrano chiaramente le vendite al dettaglio. Le vendite al dettaglio in Cina sono aumentate del 4,6% su base annua nell’agosto 2023, accelerando rispetto alla crescita del 2,5% del mese precedente e superando le stime di mercato del 3,0%.

Questo è stato l’ottavo mese consecutivo di aumento del commercio al dettaglio e il ritmo più forte da maggio, sostenuto da ulteriori aumenti nelle vendite di vestiti, scarpe, cappelli e prodotti tessili (4,5% contro 2,3% a luglio), tabacco e alcol (4,3% contro 7,2%), mobili (4,8% contro 0,1%) e apparecchiature per le comunicazioni (8,5% contro 3,0%).

In ripresa anche le vendite di cosmetici (9,7% vs -4,1%), di gioielli (7,2% vs -10,0%), di cura personale (1,5% vs -1,0%), di prodotti petroliferi (6,0% vs -0,6%) e automobili (1,1% contro -1,5%). Hanno invece continuato a diminuire le vendite di elettrodomestici (-2,9% contro -5,5%), forniture per ufficio (-8,4% contro -13,1%) e materiali da costruzione (-11,4% contro -11,2%). Nei primi otto mesi dell’anno il commercio al dettaglio è cresciuto del 7,0%.

La Cina quindi vede dei dati economici migliorare, magari in modo non drammatico, ma comunque vi è un miglioramento. Al contrario gli ultimi dati europei che mostrano un continuo, drammatico, calo sia del settore manifatturiero sia delle vendite al dettaglio.

Ecco la manifattura

Ecco invece il dato delle vendite al dettaglio:

La Cina può uscire dalla crisi, e lo farà, anche se lentamente per una congiuntura mondiale non positiva, ma l’Europa sta affondando. I governi europei, vincolati dalle proprie catene ideologiche e burocratiche, stanno facendo perfino peggio del PCC. A dimostrazione che in politica e in economia spesso le mezze misure non funzionano.

 

 


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