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Analisi e studi

La Banca Centrale Russa difenderà il rublo almeno sino alle elezioni presidenziali

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Le autorità russe hanno deciso di rafforzare notevolmente il controllo sugli operatori del mercato dei cambi per evitare che il rublo cada in vista delle elezioni presidenziali previste per la primavera. La finalità, abbastanza ovvia, è quella di evitare che il processo politico sia distrubato da problemi di carattere monetario economico.

Secondo la legge adottata dalla Duma di Stato, dal 1° gennaio la Banca Centrale della Federazione Russa ha il potere di escludere dalle negoziazioni qualsiasi partecipante al mercato se ritiene che le sue azioni rappresentino una “minaccia alla stabilità”.

L’“indagine valutaria” della Banca Centrale potrà vietare sia alcuni tipi di transazioni che tutte le transazioni da parte di trader inaffidabili per un massimo di sei mesi, e inoltre avrà il diritto di intervenire nelle operazioni a livello di compensazione. In particolare, la Banca Centrale potrà richiedere garanzie aggiuntive per le transazioni, o sostituirle.

Da ottobre il rublo è passato in una fase di leggero rafforzamento legato ai più stringenti obblighi per gli operatori legati all’export di materiali ed energia : 43 maggiori esportatori sono tenuti a portare almeno l’80% della loro valuta di esportazione in Russia, e poi vendere almeno il 90% di questo volume in borsa. Ed infatti, dopo un minimo raggiunto a ottobre, il Rublo si è rinforzato

Fonti dal Cremlino sostengono che la Banca Centrale avrà il compito di abbassare il dollaro a 80 rubli entro le elezioni di marzo, dove Vladimir Putin, che governa da quasi un quarto di secolo, dovrebbe essere rieletto per un quinto mandato. . Questa operazione però è anche legata al prezzo del petrolio e a quanto riuscirà la Russiaa a ottenere dall’export del proprio principale prodotto Ural, e, in questo momento, i prezzi sono piuttosto bassi.

Le autorità non potrannodifendere e rafforzare il rublo per sempre: entro la fine del 2024 il tasso di cambio del dollaro salirà a 110 rubli, prevede l’analista di Finam Alexander Potavin, tranne che il petrolio non si rafforzi notevolmente o cambino le condizioni internazionali.

 


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