Euro crisis
Intervista al Prof. João Ferreira do Amaral: “Perché dovremmo lasciare l’euro”
Pubblichiamo L’intervista all’autore del bestseller “Perché dovremmo lasciare l’euro” di Alessandro Bianchi dall’AntiDiplomatico.
João Ferreira do Amaral. Professore all’Instituto Superior de Economia e Gestão, dell’Università Técnica di Lisbona. Autore di “Perché dovremmo lasciare l’euro”
Credo che le prossime elezioni europee saranno un momento importante in tal senso. Mi auguro che siano i partiti a proporre l’uscita dall’euro ad emergere. Sarei molto soddisfatto e ritengo che abbiano tutte le possibilità di ottenere un voto significativo.
A mio parere non è una questione di tempo. La moneta unica è un progetto che non è sostenibile perché provoca spaccature irreparabili tra gli stati europei. Non consente, in particolare, ai paesi con economie meno competitive di poter crescere e creare posti di lavoro. Pertanto, la priorità dovrebbe essere lo smantellamento controllato della zona euro o l’uscita degli stati in peggiori condizioni. Un cambiamento della politica tedesca, per consentire una certa crescita nei paesi che versano in una situazione più difficile, sarebbe vantaggioso per fare in modo che questo smantellamento o questa uscita avvenisse nel modo più equilibrato possibile.
Quando si tratta di economie molto indebitate, come sono in generale quelle della zona euro, la deflazione è una situazione molto pericolosa che scoraggia gli investimenti e rende più difficile il mantenimento dei debiti. I consumi quindi tendono a ridursi. Come ci insegna la storia, un’ economia che entra in deflazione ha un’alta probabilità di vivere un lungo periodo di stagnazione o addirittura di depressione economica. Quali altri risultati ci si poteva aspettare da politiche di austerità che sono state imposte dalle istituzioni europee?
Nella situazione in cui il paese si trovava probabilmente non vi era altra soluzione se non chiedere aiuto all’esterno. Tuttavia, passata la fase più dolorosa, cioè nell’autunno 2011, il nuovo governo avrebbe dovuto immediatamente iniziare le negoziazioni per moderare l’ austerità e ottenere una proroga del termine del programma, in quanto era evidente che gli obiettivi non sarebbero stati raggiunti. La stessa evoluzione negativa dell’economia europea creava più difficoltà al programma e condizioni migliori per la negoziazione. Ma il governo pensò erroneamente che l’austerità avrebbe portato risultati. Non è avvenuto. Ed ora il Portogallo si trova ad affrontare problemi, in particolar modo la disoccupazione, che sono notevolmente peggiorati, ed allo stesso tempo il debito continua ad aumentare in percentuale rispetto al PIL. C’è anche, naturalmente, un’enorme responsabilità della Troika in questa situazione.
La situazione è differente non in termini di tendenza, ma di stadio che è stato raggiunto. Vale a dire, il percorso che il Portogallo sta affrontando è simile a quello greco, ma non ha ancora raggiunto, neanche lontanamente, la proporzione del disastro greco. Soprattutto per quanto riguarda la caduta del PIL e l’aumento della disoccupazione.Ma è chiaro che più l’austerità si protrarrà, più ci avvicineremo alla Grecia. E’ importante ricordare come il disastro greco non ha niente a che vedere con la Grecia. Ha a che fare con la politica che la Troika ha imposto. Il problema si pone esattamente nella stessa forma in Portogallo.
Alcuni partiti, soprattutto quelli più a sinistra, come il Partito Comunista e il Blocco di Sinistra si sono opposti con determinazione alle politiche della Troika. Ma a mio avviso c’è ancora un enorme potenziale non sfruttato tra gli elettori portoghesi nel senso di mettere in discussione la moneta unica. I sondaggi di opinione chiaramente indicano un trend positivo in questo senso.
In questo momento non ho fiducia in nessuno, perché nessuno propone l’ uscita dall’euro o lo smantellamento della zona euro. Ma, come ho detto prima, spero che in Portogallo un partito si faccia paladino di questo obiettivo. E se ciò avvenisse lo voterei sicuramente.
La versione originale dell’Intervista: http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=6&pg=6009
By GPG Imperatrice
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