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In Russia parte la costruzione di una flotta di centrali nucleari galleggianti

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La società statale per l’energia nucleare Rosatom ha firmato un accordo con il Gruppo TSS per la creazione di una joint venture per la costruzione di una serie di unità di generazione energetica nucleare galleggianti “con una capacità di almeno 100 MWe e una durata di vita assegnata fino a 60 anni per i mercati esteri e la successiva vendita di elettricità dall’unità di potenza galleggiante nei Paesi di presenza”.

L’obiettivo è di far seguire a questo accordo quadro documenti giuridicamente e finanziariamente vincolanti in futuro. La flotta utilizzerà reattori RITM-200M, derivati da quelli utilizzati sulle più recenti rompighiaccio a propulsione nucleare della Russia.

Nell’accordo si legge che “come mercati di riferimento, i partner considerano i Paesi del Medio Oriente, del Sud-Est asiatico e dell’Africa”. La messa in funzione di Energoflot è prevista per il periodo 2029-2036″. Praticamente Rosatom costruitrà una flotta di centrali nucleari galleggianti da poter installare in ogni paese che ne faccia richiesta. Un modo sia per allargare la propria presenza tecnologica ed economica, sia politica.

Andrey Nikipelov, vicedirettore generale per l’ingegneria meccanica e le soluzioni industriali di Rosatom, ha dichiarato che le persone all’interno della Russia e altrove hanno studiato lo sviluppo delle centrali elettriche galleggianti “con grande interesse” e che ora sono in grado di “offrire al mercato un’intera famiglia” di unità elettriche galleggianti con una gamma di potenze e usi e adatte a condizioni che vanno dall’Artico ai climi tropicali.

Ha aggiunto: “Oltre al rispetto dell’ambiente e alla stabilità di funzionamento, le unità nucleari galleggianti sono in grado di fornire l’indipendenza energetica – sia dalle reti elettriche principali, sia in senso più ampio – la protezione dalla volatilità dei mercati energetici… le unità galleggianti hanno un grande potenziale commerciale sia in Russia che all’estero… e creeranno migliori condizioni di vita per le persone e contribuiranno allo sviluppo economico in diverse regioni del mondo”.

Sergey Velichko, presidente di TSS Group, società specializzata nella costruzione e nell’ingegneria di petrolio e gas, ha affermato che la necessità di generare energia a basse emissioni di carbonio “sta diventando sempre più urgente nel mondo – i clienti hanno bisogno di una fonte di energia stabile, economicamente prevedibile e sostenibile”. Ha aggiunto che le centrali nucleari galleggianti possono soddisfare questa esigenza e “permettono al cliente di ricevere la quantità di energia di cui ha bisogno e in quale luogo” ed è “un investimento in un futuro più ecologico e prevedibile per noi e per i nostri figli”.

Rosatom sta già costruendo quattro unità galleggianti per la zona mineraria di Baimskaya, il che evidenzia la capacità delle centrali nucleari galleggianti di essere trasportate in aree difficili da raggiungere. Il documento afferma che: “Nei Paesi con economie in via di sviluppo, l’energia a prezzi accessibili è la chiave non solo per lo sviluppo dinamico dell’industria, ma anche un fattore di crescita del benessere della popolazione”.

Lo scorso agosto è iniziata la costruzione, presso un cantiere navale cinese, di una chiatta che sarà successivamente equipaggiata con due reattori RITM-200M per la prima delle quattro centrali nucleari galleggianti del progetto Cape Naglounyn, che alimenterà lo sviluppo minerario di Baimskaya nell’Artico russo. Il reattore fornirà 103 MWe ma, poiché lo sviluppo richiede 300 MWe, ne sono necessari tre, mentre un quarto sarà installato come riserva per il rifornimento e la manutenzione.

La Russia dispone già di una centrale nucleare galleggiante, la Akademik Lomonosov, che staziona a Pevek e fornisce calore ed energia alla città. Si basa su due reattori KLT-40S da 35 MWe ciascuno, simili a quelli utilizzati in una precedente generazione di rompighiaccio a propulsione nucleare. Le cosiddette “centrali nucleari galleggianti modernizzate”, come quelle per Capo Nagloynyn, sono dotate di reattori della nuova serie RITM, utilizzati nell’ultima generazione di rompighiaccio. Le unità RITM possono essere utilizzate anche sulla terraferma e un impianto a reattore singolo è previsto per Ust-Kuyga, nell’estremo oriente della Russia.

Si tratta di un grande successo della tecnologia nucleare russa. Al di là delle parole nessun paese occidentale ha in progetto impianti galleggianti completi come quelli che sono in costruzione presso Rosatom. La tecnolgia europea è una produttrice di molte parole, ma di pochi fatti.


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