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Il Venezuela, paese con le più grandi riserve petrolifere al mondo, non ha carburante alle pompe

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Centinaia di venezuelani hanno fatto lunghe file per fare il pieno di carburante, un’ironia dato che il Venezuela è il quinto esportatore mondiale di petrolio.

La crisi venezuelana è diventata tangibile questa settimana nelle stazioni di servizio del colosso petrolifero, dove centinaia di persone erano in coda per fare rifornimento alle loro auto, ha riferito Reuters.

La situazione critica è dovuta a carenze dovute a fattori quali il calo della produzione di greggio, la diminuzione delle importazioni di prodotti e gravi rotture negli impianti di raffinazione interni, dove gli impianti sono vecchi e con poca manutenzione.

Il problema delgli impianti di raffinazione è talmente grave che anche quando c’è la benzina questa è di qualità talmente bassa che i motori prendono fuoco, per cui il paese è percorso da un’ondata di incendi di auto, come riportato da El Pais.

Questa è una brutta notizia per Cuba , dipendente com’è stata negli ultimi anni dal suo alleato di sinistra in questo settore, sulla base di accordi preferenziali che includevano lo scambio di petrolio per i servizi di migliaia di operatori sanitari.

“Ho visitato 4 o 5 pompe (stazioni di servizio) ed è stato impossibile rifornire il mio veicolo. Sono venuto qui come ultima alternativa e fortunatamente sono riuscito a riempire il serbatoio”, ha detto José Torres, 50 anni, mentre faceva benzina in una zona borghese dell’est della città.

La situazione più grave si verifica in città come Valencia e Balquisimeto. I caos nel ciclo produttivo hanno generato disagio tra gli utenti che hanno pubblicato sui social foto delle linee e delle stazioni di servizio chiuse per mancanza di benzina.

Il direttore dell’unità Commercio e approvvigionamento della compagnia statale Petróleos de Venezuela (PDVSA), Ysmel Serrano, ha dichiarato su Twitter che “sono state generate code in alcune stazioni in quattro stati del Paese, a causa del ritardo nel cabotaggio di benzina.” Madura ha addirittura mobilitato

Fallimenti operativi, nuovi gestori

I problemi alle stazioni di servizio derivano dal cambio dei nuovi funzionari esecutivi alla PDVSA e dai fallimenti operativi nell’industria petrolifera del paese con il carburante più economico del mondo. Il fatto che il carburante sia così economico fa si che da un lato chi può lo esporta aa prezzi migliori sui mercati internazionali, e che comunque le entrate finanziarie dal mercato interno non sono sufficienti a garantire le manutenzioni e il funzionamento delle raffinerie.

“Non c’è inventario, questa volta la situazione è più grave. Dovremmo avere inventario per circa 15 giorni di consumo nazionale e se ne abbiamo per due, è molto”, ha detto il leader sindacale petrolifero Iván Freites, critico di PDVSA.

Freites ha spiegato che solo la raffineria di Amuay, la principale del Paese, sta producendo benzina ea un ritmo di 40.000 barili al giorno (bpd), quando ha una capacità di 104.000 bpd, questo a causa delle mancate manutenzioni che causano continue rotture.

Il portavoce dei lavoratori ha anche affermato che le unità hanno problemi a produrre benzina finita a causa della mancanza di componenti importati come alchilato e nafta, cioè semilavorati necessari alla raffinazione.

Circa una dozzina di petroliere erano in attesa nei porti PDVSA in Venezuela e nei Caraibi per scaricare le importazioni di diluenti e prodotti raffinati, dalla benzina ai componenti, hanno mostrato i dati di monitoraggio marittimo di Reuters.

Ostacoli come l’aumento del traffico navale, i ritardi nei pagamenti ai fornitori e le macchie di greggio in alcuni porti si traducono in settimane di ritardo nella consegna dei prodotti.


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