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Il Giappone entra in recessione e la borsa fa un record. Va tutto bene, si fa per dire

Il PIL del Giappone si è inaspettatamente ridotto dello 0,1% qoq nel quarto trimestre del 2023, mancando le previsioni del mercato che prevedevano una crescita dello 0,3% e facendo seguito a un calo rivisto dello 0,8% nel terzo trimestre

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Giapponese allegro e triste
Giapponese allegro e triste

Se cè un paradosso econoomico, questo è in Giappone in questo momento. Un paese che entra in recessione, con due trimestri di crescita negativa, ma vede i proprio valori di borsa al massimo. Andiamo nel dettaglio.

Il PIL del Giappone si è inaspettatamente ridotto dello 0,1% qoq nel quarto trimestre del 2023, mancando le previsioni del mercato che prevedevano una crescita dello 0,3% e facendo seguito a un calo rivisto dello 0,8% nel terzo trimestre, secondo i dati flash.

L’economia è entrata in recessione per la prima volta in cinque anni, poiché i consumi privati, che rappresentano più della metà dell’economia, sono diminuiti per il terzo trimestre consecutivo a causa dell’elevata pressione sui costi e dei persistenti venti contrari a livello globale (-0,2% rispetto al -0,3% del terzo trimestre). Allo stesso tempo, le spese in conto capitale sono rimaste basse(-0,1% vs – 0,6%) mentre gli investimenti pubblici sono diminuiti ulteriormente (-0,7% vs -1,0%).

Contemporaneamente, la spesa pubblica è scesa dello 0,1% dopo l’aumento dello 0,3% del periodo precedente. Il lato positivo è che il commercio netto ha contribuito positivamente, con le esportazioni (2,6% vs 0,9%) che sono cresciute più delle importazioni (1,7% vs 1,0%).

Ecco il realtivo grafico

Il fatto curioso è che, nonostante questa soorpresa di una crescita negativa, la borsa giapponese sta raggiungendo i massimi di sempre.

L’indice Nikkei 225 ha fatto un balzo dell’1,21% chiudendo a 38.158 mentre il più ampio indice Topix ha guadagnato lo 0,28% a 2.592 giovedì, con le azioni giapponesi che hanno toccato nuovi massimi di 34 anni e che hanno seguito il rimbalzo di Wall Street durante la notte, grazie ai forti guadagni e alle solide prospettive aziendali che hanno superato le preoccupazioni relative all’inflazione e ai tassi.

Su base annua, l’economia si è ridotta dello 0,4%, il secondo trimestre consecutivo di contrazione. I titoli tecnologici hanno guidato la corsa, con guadagni da parte di Tokyo Electron (5%), Advantest (2%), Socionext (2,3%), SoftBank Group (3,6%) e Screen Holdings (6,2%). Tra le notizie societarie, Rakuten Group ha registrato un’impennata del 15,8% dopo aver registrato una perdita più contenuta per il 2023 e aver offerto un solido outlook per l’anno a venire.

Può la borsa crescere e l’economia nazionale decrescere. Certo, nel breve periodo si:

  • prima di tutto la borsa agisce come un previsore, ed evidentemente ritiene la crisi temporanea. C’è sempre un prossimo trimestre, che , in questo caso, è già passato a metà;
  • una situazione come questa rende molto imporbabile una politicca monetaria restrittiva. La BoJ sarà tentata di aumentare lo stimolo monetario;
  • comunque molte delle società giapponesi sono multinazionali attive su mercati, cme quello USA, australiano, cinese o indiano, che sono in crescita.

Quindi è possibile, nel breve, che la borsa cresca e l’economia decresca. Nello stesso tempo, se i consumi privati dovessere continuare a contrarsi, questo non potrebbe non colpire anche la borsa. Le società giapponesi esistono anche, anzi soprattutto, per il Giappone.


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