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Il bambù, una coltivazione interessante. Il primo “Bambuseto” in val Pescara

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Nei terreni in via pantanelli in Manoppello scalo viene coltivato un genere di Bambù Phillostachys Pubesceus Edulis, portando quel territorio ad avere il primo Bambuseto della sua zona, con ricadute riqualificanti per la stessa.

I larghi utilizzi del bambù consentono di sfruttarlo pienamente, senza scarti dal punto di vista della resa un ettaro di bambù equivale ad almeno 20 ettari di boschi tradizionali, con la differenza che si pianta una sola volta e pur tagliando ogni anno il 30% della foresta, non pregiudichiamo il raccolto dell’anno successivo, in quanto ogni anno con la nascita dei nuovi germogli (turioni) la foresta si rigenera come e/o più dell’anno precedente, infatti il taglio annuale dei culmi più vecchi, stimola la nascita dei nuovi bambù. Il bambù ha delle caratteristiche ambientali e biologiche tali da generare solo positività per l’ambiente circostante e per il terreno.

Oltre agli aspetti ambientali che continueremo ad analizzare, il bambù possiede anche potenzialità economiche crescenti, perché il fusto viene definito come l’acciaio della natura, con più di 1500 applicazioni industriali dalla Bio-Architettura, forniture domestiche (un esempio facilmente verificabile, può essere il numero di prodotti in bambù presenti nel catalogo IKEA, negli ultimi dieci anni si sono decuplicati.), arredamenti, settore tessile, autoemotive, cosmetica, alimentare perché il germoglio è commestibile per l’uomo ed ha un altissimo potenziale di mercato. La cucina vegetariana, vegana ed orientale lo apprezzano particolarmente.Continuando ad analizzare l’aspetto eco-ambientale, si scopre che migliora la qualità del suolo e contribuisce a ricostruire il suolo eroso. L’ampio sistema delle radici del bambù, a 40 cm di profondità, tiene compatto il suolo, ne impedisce l’erosione da parte delle acque.Il bambù cresce naturalmente, senza bisogno di sostanze particolari nel terreno e non necessita trattamenti chimici. Per la sua coltivazione non servono grandi mezzi o particolari attrezzature.Le piantagioni di bambù sono grandi fabbriche di fotosintesi che riducono i gas responsabili dell’effetto serra. Le piante di bambù assorbono circa 4 volte la quantità di biossido di carbonio e producono circa il 35% in più di ossigeno di una porzione equivalente di alberi. In breve, il bambù gigante è il più grande produttore d’ossigeno sul suolo terrestre.La vita ultile di un impianto è stimata tra gli 80 ed i 120 anni, è un sempreverde con un ciuffo color smeraldo e un impatto visivo decisamente gradevole.

Per concludere vorrei richiamare all’attenzione verso quei soggetti che spacciandosi per paladini dell’ambiente commettono atti di grande inciviltà e disordine… gli direi andate a……coltivare Bambù fareste del bene alla nostra terra.

 

Daniele Parlante


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