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I quattro materiali alla base della civiltà che, ahimé, dipendono da fonti fossili

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Ci sono alcuni materiali assolutamente essenziali al benessere della nostra società. Sono materiali tradizionali e che vengono a dipendere da grandi quantità di energia e dall’utilizzo essenzialmente di fonti fossili. Secondo la rivista Time questi materiali potrebbero essere riassunti in quattro pilastri della civiltà moderna:

  • Cemento;
  • Acciaio;
  • Plastica
  • Ammoniaca

Oggi il mondo produce annualmente circa 4,5 miliardi di tonnellate di cemento, 1,8 miliardi di tonnellate di acciaio, quasi 400 milioni di tonnellate di plastica e 180 milioni di tonnellate di ammoniaca. L’ammoniaca, che sembra secondaria, è in realtà necessaria perché è alla base di una grande quantità di prodotti chimici essenziali, a partire dai fertilizzanti. La vita, ad esempio di tre cinesi su cinque dipende dalla presenza di questo prodotto. Senza la sintesi di questa materia chimica non si potrebbe assicurare la sopravvivenza di miliardi di persone.

Le materie plastiche sono ormai parte integrante delle nostre vite, degli oggetti che tocchiamo, perfino della medicina, delle protesi. Valutate quanti oggetti che state toccando, magari i vostri stessi vestiti, contengono nylon, tessuti acrilici, polistirene. Pensate anche a tutti i tupi flessibili che permettono la nutrizione o la respirazione in medicina, o le protesi.

L’acciaio, con le sue caratteristiche di durabilità e di malleabilità, permette di realizzare una miriade di realizzazioni che costituiscono la meraviglia della nostra epoca, a partire dai grattacieli, alle auto, e il tutto con un peso incredibilmente ridotto rispetto al passato e all’uso di altre leghe o altri metalli.

Il cemento è, ovviamente, il componente chiave del calcestruzzo: combinato con sabbia, ghiaia e acqua, costituisce il materiale più massicciamente utilizzato nella costruzione delle città moderne, anche se la sua invenzione deriva dall’antica Roma. Le città moderne sono fatte di cemento, così come i ponti, i tunnel, le strade, le dighe, le piste e i porti. La Cina produce oggi più della metà del cemento mondiale e negli ultimi anni ha prodotto in soli due anni una quantità di cemento pari a quella prodotta dagli Stati Uniti nell’intero XX secolo. Un’altra statistica sorprendente è che il mondo consuma oggi in un anno più cemento di quanto ne abbia consumato nella prima metà del XX secolo.

Questi quattro materiali, così diversi tra loro per proprietà e qualità, hanno tre caratteristiche comuni:

  • non sono facilmente sostituibili da altri materiali ;
  • in futuro ne avremo bisogno in quantità molto maggiore;
  • la loro produzione su larga scala dipende in larga misura dalla combustione di combustibili fossili, il che li rende importanti fonti di emissioni di gas serra.

I fertilizzanti organici non possono sostituire l’ammoniaca di sintesi: il loro basso contenuto di azoto e la loro massa mondiale non sono sufficienti nemmeno se tutti i concimi e i residui delle colture fossero riciclati e comunque, come dimostra il caso olandese, i paesi che ne hanno in abbondanza da fonte organica non li sanno utilizzare. Nessun altro materiale offre vantaggi tali per molti usi leggeri ma durevoli come la plastica. Nessun altro metallo è così convenientemente resistente come l’acciaio. Nessun altro materiale prodotto in serie è così adatto alla costruzione di infrastrutture robuste come il calcestruzzo, soprattutto armato con l’acciaio.

Questi materiali non solo non scompariranno nel prossimo futuro, ma addirittura aumenteranno la propria produzione e la propria importanza. Tutti i paesi vogliono raggiungere il benessere dei paesi avanzati, e questo richiederà più acciaio, più cemento, più plastiche e più ammoniaca. Bisogna costruire strutture come strade, ponti, palazzi, fabbriche, tutte cose che necessitano questi materiali. Bisogna coltivare meglio e più cibo, per avere più cibo a disposizione delle popolazioni in crescita. Perfino pensare ad una transizione energetica, per quanto possa essere realistica, richiede maggiori quantità di questi materiali, oltre a tanti altri. Quindi lo stesso passaggio all’energia alternative e rinnovabili richiederà più energie tradizionali per alimentare il passaggio.

Quindi bisogna trovare un equilibrio nell’utilizzo delle fonti fossili, senza le quali questi quattro materiali base della civiltà non possono essere prodotti. Non significa continuare a fare le cose come si sono sempre fatte, ma cercare un passaggio graduale, fisicamente ed economicamente fattibile, a nuove modalità di produzione, ben sapendo che comunque, nel breve medio periodo, questi materiali non saranno sostituibili. Tranne che non si voglia fermare la civilizzazione e il benessere base che ne deriva, e non solo per i paesi avanzati, ma anche per chi sta raggiungendo ora il benessere di base.

 


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