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I medici che spingevano per mascherine e vaccini su Twitter…. e non esistevano

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Il San Francisco Standard ha scoperto un bel giro di falsi dottori su Twitter che erano tutti molto vicini alla comunità LGBTQ e che, tutti, consigliavano la vaccinazione contro il Covid-19 e l’uso assiduo di mascherina affermando che la mancanza di precauzioni aveva portato alla morte di loro cari. Vediamo che dice l’articolo:

Il mese scorso, il dottor Robert Honeyman ha perso la sorella a causa del Covid. Ne hanno scritto su Twitter, ricevendo decine di condoglianze, oltre 4.000 retweet e 43.000 like.

Esattamente un mese dopo, il 12 dicembre, Honeyman ha scritto che un’altra tragedia si era abbattuta sulla loro famiglia.

“Sono triste di annunciare che mio marito è entrato in coma dopo essere stato ricoverato in ospedale con il Covid. Il medico non sa se ne uscirà”, hanno twittato. “Quest’anno è stato il più duro della mia vita per aver perso mia sorella a causa di questo virus. È la prima volta in vita mia che non vedo la luce alla fine del tunnel”. Anche in questo caso sono arrivate le condoglianze e gli auguri. Ma c’era un problema: Honeyman non era reale.

Il transgender “dottore in sociologia e studi femministi” con un “vivo interesse per la poesia” che usava i pronomi “loro” o “loro” era, in realtà, una foto di stock descritta su DepositPhotos, un sito di immagini royalty-free, come “Sorridente felice, affascinante uomo latino all’esterno – ritratto in testa”.

Anche il loro presunto marito in coma, il dottor Patrick C. Honeyman, era falso. La sua foto su Twitter era stata rubata a un professionista delle assicurazioni di Wayne, Indiana.

La falsa foto del dottor. Robert Honeyman

 

la falsa foto del dotto Patrick C. Honeyman

I due falsi medici, i cui account esortavano alla massima cautela nei confronti di Covid-19, facevano parte di una rete di almeno quattro account falsi che vantavano i loro legami con la comunità LGBTQ+, sostenevano a gran voce l’uso di maschere e l’allontanamento dai social e criticavano coloro che a loro avviso non prendevano sul serio la pandemia.

I falsi medici sono stati scoperti da Joshua Gutterman Tranen, uno che si definisce “scrittore gay” che sta conseguendo un master in Belle Arti al Bennington College. Ha visto il tweet di Robert Honeyman sul marito in coma, ha notato che anche le persone che seguiva li seguivano e ha pensato che potessero far parte della comunità accademica LGBTQ+. Invece….

Dopo 10 minuti di ricerche su Google, Gutterman Tranen ha concluso che la foto di Robert Honeyman era un’immagine di repertorio e che la loro biografia non era credibile. Si trattava di accademici medici senza nessuna citazione in nessuna rivista o sito di università. Inoltre il personaggio sembrava eccessivo nella sua volontà di essere “Liberal”, quasi caricaturale.

The Standard ha analizzato la foto del dottor Robert Honeyman su Twitter attraverso una ricerca di immagini inversa su Google e ha scoperto che si trattava di una foto di repertorio ampiamente disponibile.


Twitter è stato molto utilizzato per informarsi durante il covid-19 e molti sono diventati autorevoli influencer. Però qualcuno ne ha approfittato per esercitare un’influenza, evidentemente, impropria.

Gli Honeymans ne sono uno degli esempi più lampanti. Non è chiaro chi abbia creato i due medici, ma le loro biografie e i loro personaggi indicano identità destinate ad attirare un certo tipo di frequentatori di Twitter: “Liberal”, di sinistra, a favore della diversità e preoccupati per Covid, oppure destinati a creare reazioni violente.

Entrambi i medici si presentano come membri della comunità LGBTQ+. Robert ha mostrato le bandiere trans e ucraina nel proprio nome Twitter. Patrick aveva una bandiera arcobaleno nella sua biografia.

Robert ha scritto apertamente di essere affetto da MPX (il famoso vaiolo delle scimmie), una malattia infettiva che ha portato San Francisco a dichiarare l’emergenza e molto diffusa nelle comunità gay.

Un altro account associato al gruppo, il dottor Gerold Fischer, ha mostrato bandiere arcobaleno, trans e ucraine accanto al suo nome e si è descritto come “un alleato per tutti nella comunità #LGBQT+. #WearAMask”. L’account di Fischer è stato successivamente rimosso.

Un quarto account, quello del dottor Steve “Ste” Ville, che ha dichiarato di essere affiliato all’Università di Anversa, si è descritto come un “alleato LGBTQ+” e un “orgoglioso indossatore di maschere”.

Tutti e quattro i medici avevano alcune cose in comune. Tre avevano creato i loro account durante la pandemia. L’account di Fischer risale al 2019, ma il suo primo tweet visibile risale al luglio 2022.

Inoltre, i medici interagivano spesso tra loro. I primi tweet di Fischer sono stati, infatti, un retweet, un tweet di citazione e una risposta a Robert Honeyman.

Il giornale non è stato in grado di scoprire chi ha creato questi profili, ma si tratta di un fenomeno diffuso, perfino in Italia. Anche io ho letto di pseudo medici che fanno affermazioni provocatorie e affermano di essere docenti universitari, senza che però compaiano in alcun ruolino. Sono agenti provocatori da cui sarebbe meglio stare lontani.

 

 


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