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“I Dem sostituiranno Biden con Michelle Obama alla convention”. Uno scenario possibile per le prossime elezioni USA

Un evento del genere però verrebbe a costituire la demolizione definitiva del sistema sinora utilizzato nella selezione del candidato presidenziale USA; cioè le primarie

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Michelle Obama
Michelle Obama

L’ex candidato repubblicano alla presidenza Vivek Ramaswamy, ora confluito nell’appoggio a Donald Trump, ha ribadito la sua teoria secondo la quale i democratici sostituiranno il presidente Biden con Michelle Obama nella lista del loro partito dopo la pubblicazione del rapporto del consigliere speciale.

Le scoperte bomba del consigliere speciale Robert Hur, di cui abbiamo parlato questa mattina, hanno puntato i riflettori sulle capacità cognitive di Biden, affermando che non lo accuserà in parte perché una giuria lo riterrà un “anziano simpatico e ben intenzionato con una scarsa memoria”, nonostante il riconoscimento che i documenti riservati sono stati ottenuti “intenzionalmente” da Biden sia come vicepresidente che come senatore.

Ramaswamy, che durante la campagna elettorale ha espresso la convinzione che l’ottantunenne presidente non sarà il candidato democratico, ha dichiarato a Fox News Digital che il rapporto del consulente speciale segna una “strada comoda” per i democratici per candidare la popolare ex first lady.

“L’ostacolo principale che blocca il Partito Democratico è il problema di Kamala Harris, vale a dire che se si esclude Biden, la persona naturale che normalmente sarebbe il candidato potrebbe essere il vicepresidente dello stesso presidente in carica. Ma quel vicepresidente non è in grado, credo, di svolgere efficacemente quel lavoro”, ha detto Ramaswamy. “Non è riuscita ad arrivare al caucus dell’Iowa nell’anno in cui si è candidata, anche all’interno del suo stesso partito, per non parlare di un tema con una popolarità più ampia nel paese”.

“Se la razza e il genere sono la base per selezionare qualcuno per un lavoro, e l’identità del tuo partito è legata a quel tempio della politica identitaria, allora rischiano di sembrare ipocriti se la mettono da parte dopo aver messo da parte Biden. E credo che Michelle Obama offra loro una comoda via d’uscita da questo problema, una persona che rispetta le caselle che devono spuntare per la loro ideologia, selezionando allo stesso tempo un’alternativa a Biden che potrebbero considerare più appetibile in un’elezione generale… Sembra sempre più che non sarà Biden il candidato. E penso che non dovrebbe essere scioccante vedere qualcuno come Michelle Obama assumere il ruolo di candidato”, ha detto Ramaswamy.

Un evento del genere però verrebbe a costituire la demolizione definitiva del sistema sinora utilizzato nella selezione del candidato presidenziale USA; cioè le primarie. Ormai è tardi per scendere in campo, i candidati alternativi a Biden nelle elezioni di preparazione, Dean Phillips e Marianne Wiliamson, sono degli emeriti sconosciuti che nei tre stati dove si sono già tenute le primarie hanno preso percentuali bassissime e zero delegati. L’unica alternativa credibile, Robert Kennedy Jr, è stato fatto ritirare. Inltre è dal 1884 che un presidente in carica democratico non vince le primarie. Far calare dal cielo Michelle Obama, nominata dal gruppo di potere dall’alto, sarebbe solo l’ennesimo tradimento del sistema democratico.

Ci vorrebbero molti voti per posta per farla eleggere.


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