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Hong Kong batte gli USA davanti al WTO: comportamento americano scorretto

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Gli Stati Uniti hanno violato le regole del commercio internazionale  richiedendo che le merci provenienti da Hong Kong fossero etichettate come “Made in China”, secondo quanto stabilito mercoledì dall’Organizzazione Mondiale del Commercio.
A seguito della repressione di Pechino delle proteste democratiche a Hong Kong, nell’agosto 2020 gli Stati Uniti hanno dichiarato che le merci provenienti da Hong Kong, che è un membro del WTO, World trade Organization, Organizzazione Mondiale del Commercio,  a pieno titolo, avrebbero dovuto essere rietichettate per poter entrare nei loro porti – una mossa volta a sottolineare lo status dell’hub finanziario come “solo un’altra città cinese” agli occhi di Washington.

Tuttavia, un gruppo di giudici del WTO ha ritenuto che ciò violasse gli impegni assunti dagli Stati Uniti nei confronti dell’organizzazione commerciale mondiale. Ai sensi dell’articolo IX: 1 dell’Accordo generale sulle merci e le tariffe (GATT), i membri devono garantire che i requisiti di marcatura non svantaggino le imprese di altri membri dell’organizzazione.
L’argomentazione degli Stati Uniti, secondo cui la rietichettatura era necessaria per proteggere i loro “interessi essenziali di sicurezza”, non è stata accolta dai giudici.
Sebbene vi siano prove che gli Stati Uniti “e altri membri siano fortemente preoccupati per la situazione dei diritti umani a Hong Kong”, il panel ha stabilito che la situazione non si è ancora “intensificata fino a raggiungere una soglia di gravità tale da costituire un’emergenza nelle relazioni internazionali” che consenta un simile comportamento.
Gli Stati Uniti hanno respinto “con forza” la sentenza, criticandola come “interpretazione e conclusioni errate”, secondo una dichiarazione di Adam Hodge, portavoce dell’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti.
“Gli Stati Uniti non intendono eliminare l’obbligo di marcatura a seguito di questa relazione e non cederemo all’OMC il nostro giudizio o il nostro processo decisionale su questioni di sicurezza essenziali”, ha dichiarato Hodge.
Il WTO non ha il potere di imporre le proprie decisioni con la forza, ma la decisione può essere alla base dell’autorizzazione di misure di ritorsione che, a questo punto, potrebbero essere considerate legittime. Gli USA quindi rischiano di vedere colpite le proprie esportazioni verso Hong Kong. Una misura simbolica, ma significativa, che mostra come essere forti non significhi sempre essere giusti.


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