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Il Grande Firewall Cinese minacciato dal WTO ?

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the great firewall

 

 

 

Il Grande Firewall Cinese, la muraglia che separa il web cinese da quello mondiale, impedendo l’accesso a siti come Google e Facebook agli utenti cinesi, potrebbe avere i giorni contati.

Dopo una clamorosa vittoria davanti al WTO nel 2012, con la quale la Cina è stata obbligata ad aprire il proprio territorio ai prodotti audiovisivi esteri,  ora molti esperti di relazioni internazionali americani  giudicano che le limitazioni alla navigazione internet cinesi siano anch’esse una ingiustificata limitazione del commercio internazionale.

Aynne Kokas, esperta di politiche di comunicazioni internet cinesi presso la Rice University, ha, per esempio, posto in luce come  le limitazioni all’accesso ai siti americani quali facebook e google configurino una limitazione del commercio che viola gli accordi WTO, per cui a questo punto gli USA dovrebbero presentare una causa di fronte al WTO stesso.

Anche gli esperti europei Fredrik Erixon e Hosuk Lee-Makiyama del Centro Internazionale di Politica Economica di Bruxelles giungono alle stesse conclusioni, invitando l’Unione Europea a coordinare i propri sforzi con gli USA.

Del resto in un’era in cui lo streaming sta diventando uno degli strumenti principali di trasmissione dei contenuti multimediali , e dove la partecipazione ai social network ha un peso non solo sociale, ma anche economico, rilevante, è chiaro che qualsiasi limitazione all’accessibilità di internet si configura come un danno economico per le controparti, nè più nè meno che una politica tradizionale di dumping o di dazi all’entrata delle merci.

Se il problema verrà portato di fronte al WTO vi sono ottime possibilità che questo giudichi a favore dei paesi occidentali. A questo punto la Cina dovrà scegliere se esporsi a sanzioni sui beni reali di valore estremamente elevato o se demolire le proprie barriere alla libertà di comunicazione.

Saluti

 

 


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