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Gli USA attaccano l’Iran anche finanziariamente: sequestri di beni e risorse derivanti dal commercio di petrolio sanzionato

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Le azioni degli USA contro l’Iran possono essere più dolorose che qualche missile lanciato nel deserto siriano o iracheno. Venerdì gli Stati Uniti hanno annunciato una serie di azioni giudiziarie contro la violazione delle sanzioni contro l’Iran e il traffico di petrolio irregolare, tra cui il sequestro di beni, per un valore di miliardi di dollari. Secondo il governo statunitense questi traffici  avrebbe contribuito a finanziare il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche dell’Iran e altri gruppi legati al governo di Tehran. Il problema è che questi soldi hanno interessato soggetti di governi terzi, che comunque hanno avuto rapporti con il governo sanzionato.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha dichiarato di aver sequestrato oltre 108 milioni di dollari che la China Oil & Petroleum Company Limited ha cercato di riciclare attraverso il sistema bancario statunitense. I sequestri comprendono anche più di mezzo milione di barili di greggio iraniano che si trovavano a bordo della petroliera Abyss, oggetto delle sanzioni statunitensi e posta sotto sequestro .

Gli imputati, tra cui Sitki Ayan, di nazionalità turca, Morteza Rostam Ghasemi e Behnam Shahriyari, sono stati tutti accusati da un tribunale federale di New York per i legami con i fondi sequestrati. Il cinese Shaoyun Wang e l’omanita Mahmood Rashid Amur Al Habsi sono stati accusati in un tribunale di Washington di evasione delle sanzioni e riciclaggio di denaro proveniente dalle vendite di petrolio iraniano alle raffinerie di proprietà del governo cinese.

 

L’Iran utilizza i proventi delle vendite di petrolio sul mercato nero per finanziare le sue attività criminali, tra cui il sostegno all’IRGC, ad Hamas, a Hizballah e ad altri gruppi terroristici allineati con l’Iran”, ha dichiarato il Procuratore Generale degli Stati Uniti Merrick Garland in un comunicato di venerdì, aggiungendo che “il Dipartimento di Giustizia sta prendendo di mira questa fonte di finanziamento sequestrando oltre 108 milioni di dollari e 500.000 barili di carburante che altrimenti avrebbero permesso all’Iran di portare avanti le sue attività destabilizzanti che minacciano la nostra sicurezza nazionale”.

Oltre a interrompere i flussi di finanziamento illegali dell’Iran, il Dipartimento di Giustizia ha anche accusato nove persone per il loro ruolo nel sostenere l’Iran in violazione delle sanzioni statunitensi. Il Dipartimento di Giustizia continuerà a utilizzare tutte le autorità in nostro possesso per interrompere il finanziamento illegale e l’abilitazione delle attività maligne dell’Iran, che sono diventate ancora più evidenti negli ultimi mesi”.

Come sottolineato precedentemente le azioni del goveerno USA colpiscono soggetti ed entità di diversi governi terzi, fra cui Turchia e Cina, ed è improbabile che questi stati non cerchino di esercitare pressioni o di effettuare ritorsioni contro gli USA. Circa il 90% del petrolio iraniano finisce in Cina, anzi le esportazioni sono state crescenti negli ultimi cinque anni, per cui le relazioni fra Pechino e washington rischiano di irrigidirsi ulteriormente.


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