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Giovane giornalista canadese che voleva il “Bastone e la carota” contro i No-Vax muore improvvisamente

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Un giornalista canadese che aveva assunto posizioni forti a sostegno del vaccino COVID-19, tra cui la richiesta di passaporti vaccinali e il licenziamento degli agenti di polizia che rifiutavano il vaccino, è improvvisamente morto a seguito di un malore negli scorsi giorni, nonostante la giovane età.

Ian Vandaelle, un giornalista economico di 33 anni che ha lavorato al Financial Post e in precedenza alla BNN Bloomberg, è stato dichiarato cerebralmente morto e gli è stato tolto il supporto vitale all’inizio del mese, ha dichiarato la sua compagna, Stephanie Hughes, in un post su X.

“Non sono stata su Twitter per un po’ perché il mio compagno, @IanVandaelle, è in ospedale dal 18 novembre”, ha scritto la signora Hughes. “È con il cuore pesante che oggi vi dico che è stato dichiarato neurologicamente deceduto questa settimana e gli è stato tolto il supporto vitale questa mattina”.

La morte di Vandaelle, la cui causa non è stata resa nota, ha suscitato un’ondata di condoglianze tra i suoi attuali ed ex colleghi, molti dei quali sono scesi in campo sui social media per elogiarlo per caratteristiche come la gentilezza e l’intelligenza.

“Il giornalismo ha perso un grande reporter, redattore, produttore, mentore e, in generale, una persona fantastica”, ha scritto la signora Hughes in un post su X.

Ma la morte del signor Vandaelle ha anche suscitato ricordi del suo ardente sostegno alla campagna di vaccinazione contro il COVID-19.

Carota e bastone

Vandaelle aveva invitato le autorità ad usare il bastone e la carota contro i pubblici funzionari che non desideravano vaccinarsi.

Nel novembre 2021, oltre 100 dipendenti della polizia di Toronto che hanno rifiutato il vaccino o non hanno rivelato il loro stato di vaccinazione sono stati messi in congedo non retribuito. Nel giugno 2022, il servizio di polizia di Toronto ha posto fine alla politica di vaccinazione COVID-19 obbligatoria per tutti i membri.

Il dottor William Makis, un medico canadese che ha criticato l’obbligo del vaccino COVID-19 e ha espresso preoccupazione per la sicurezza dei vaccini mRNA, ha scritto su Substack di considerare problematici i post di Vandaelle sui social media, accusandolo di aver “sostenuto il fascismo medico, la tirannia e alcuni dei peggiori abusi della nostra vita”.

Un recente articolo  di un’organizzazione voluta dai cittadini per indagare sulla risposta canadese alla pandemia accusa il governo di aver colluso con i media tradizionali per diffondere la paura sulla pandemia COVID-19, spingendo le persone a vaccinarsi sotto la minaccia di potenziali rappresaglie.

“La pandemia è stata un caso da manuale di collaborazione tra governo e industria per sovvertire le istituzioni democratiche e convincere i cittadini della validità e veridicità di una narrazione che era oggettivamente falsa fin dall’inizio”, si legge nel rapporto del 28 novembre della National Citizens Inquiry (NCI).

Il rapporto accusa il governo – insieme a personalità dei media tradizionali – di aver “intrapreso una campagna di informazione volta a instillare la paura nei cuori dei cittadini e a garantire che non si opponessero a tutte le misure draconiane annunciate”.

 


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