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Analisi e studi

Germania: gli ordini sono fermi, ma cresce il surplus commerciale

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La Germania cerca di sopravvivere industrialmente creando dei surplus commerciali sempre maggiori e senza incentivi ai consumi interni. La via dell’austerità che non porta da nessuna parte.

Inziamo con il surplus commerciale: l’avanzo commerciale della Germania si è ampliato a 20,4 miliardi di euro nel mese di novembre 2023, superando le aspettative del mercato di 17,9 miliardi di euro e aumentando rispetto ai 17,7 miliardi di euro leggermente rivisti del mese precedente. Si è trattato del più grande avanzo commerciale dal gennaio 2021, poiché le esportazioni sono cresciute più delle importazioni.

Le esportazioni sono aumentate del 3,7% raggiungendo un massimo di cinque mesi di 131,2 miliardi di euro, battendo le previsioni di un aumento dello 0,3%. Le esportazioni verso l’UE sono aumentate del 5,4%, mentre quelle verso i Paesi terzi sono salite dell’1,8%, in particolare verso la Cina (3,1%), il Regno Unito (15,2%) e la Russia (12,8%). Al contrario, le esportazioni dagli Stati Uniti sono diminuite dell’1,4%.

Nel frattempo, gli acquisti sono aumentati per la prima volta in sei mesi dell’1,9%, raggiungendo un massimo di tre mesi di 110,8 miliardi di euro, superiore alle aspettative di un aumento dello 0,2%. Le importazioni dall’UE sono aumentate del 2,8%, mentre quelle dai paesi extra-UE sono aumentate dello 0,8%, in particolare da Stati Uniti (3,0%), Cina (3,1%) e Regno Unito (6,3%). Tuttavia, le importazioni dalla Russia sono calate del 14,0%, ovviamente a causa delle sanzioni economiche.

Tutto questo non è stato comunque utile a rilanciare l’industria tedesca: gli ordini alle industrie in Germania sono aumentati dello 0,3% mese su mese nel mese di novembre 2023, invertendo il calo del 3,8% rivisto del mese precedente, ma risultando inferiori alle previsioni del mercato che prevedevano una crescita dell’1,0%.

Gli ordini in arrivo sono aumentati sia per i beni strumentali (0,8%) che per i beni di consumo (1,1%) ma sono diminuiti per i beni intermedi (-0,4%). Gli ordini nazionali sono cresciuti dell’1,4%. Al contrario, gli ordini esteri sono diminuiti dello 0,4%, con gli ordini provenienti dall’Eurozona che sono scesi dell’1,9% mentre quelli provenienti dall’esterno dell’Eurozona hanno guadagnato lo 0,6%.

I nuovi ordini, esclusi quelli su larga scala, sono diminuiti dello 0,6% a novembre. Nel confronto a tre mesi, meno volatile, gli ordini in entrata da settembre a novembre 2023 sono stati inferiori del 4,5% rispetto ai tre mesi precedenti.

Ecco il relativo grafico:

Appare evidente che riuscire a sviluppare l’export non è la soluzione alla crisi dell’industria tedesca. Senza investmenti interni, senza un aumento dei consumi nazionali, comunque l’industria vivacchia e non si sviluppa. Senza considerare che gli investimenti sarebbero utili per rinnovare reti infrastrutturali ormai obsolete e che, letteralmente, crollano. Però meglio non fare debito da lasciare ai figli che, però, non avranno neppure i ponti.


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