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Futuro amaro? Prevista una carenza mondiale di zucchero

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Il mondo sta affrontando quella che sembra essere una carenza di zucchero. La mancanza di zucchero consegnabile prima della scadenza di venerdì ha portato il contratto futures sullo zucchero bianco di maggio al livello più alto in oltre un decennio.

John Stansfield, analista senior del settore zucchero presso DNEXT Intelligence, ha dichiarato a Bloomberg che il numero di contratti da chiudere, noto anche come interesse aperto, implica una consegna consistente, superiore alle 880.000 tonnellate, aggiungendo che coloro che hanno posizioni corte “non hanno lo zucchero fisico da offrire”.

I futures sullo zucchero bianco sono saliti di quasi il 20% nelle ultime tre settimane, raggiungendo livelli che non si vedevano dal novembre 2011.

L’impennata dei prezzi, che aumenterà i costi per i produttori alimentari di vari articoli come bibite, caramelle e prodotti da forno, manterrà la pressione sull’inflazione alimentare globale.

Bloomberg spiega che la carenza di dolcificante è globale: I prezzi del dolcificante sono aumentati a causa delle prospettive di esportazioni limitate dall’India, paese che ne è il principale esportatore, e della scarsità di forniture da parte di Tailandia, Europa, Cina e Messico.

L’India è uno dei maggiori esportatori di zucchero bianco, ma le spedizioni sono controllate da quote che sono quasi esaurite e non si prevede un vero e proprio aumento, ha dichiarato Soren Jensen, un esperto analista del mercato. L’industria di raffinazione indiana potrebbe presto dover passare dallo zucchero grezzo di produzione nazionale alle importazioni, probabilmente dal Brasile. Il Paese sudamericano ha appena iniziato il raccolto, ma ci sono dei colli di bottiglia nei trasporti anche perché lo zucchero si contende lo spazio con il raccolto record di soia.

Le stime di produzione per la stagione 2022-23 aggraveranno la carenza globale, secondo il responsabile delle analisi di Wilmar International Ltd. Karim Salamon, che avverte:  “Il raccolto del prossimo anno probabilmente non sarà migliore. “È probabile che la superficie coltivata a canna e barbabietola diminuisca nella maggior parte delle aree a causa degli effetti della concorrenza tra le colture”.

Anche in Italia, che ha 4 milioni di ettari non coltivati, la coltivazione della barbabietola ha visto un impressionante calo del 60% dal 2006 al 2017.

A furia di calare coltivazioni in Occidente, soprattutto in Italia, viene comunque a calare l’offerta e quindi, presto o tardi, si crea una pericolosa scarsità. Chissà che non si torni a costruire zuccherifici anche da noi, dopo averli demoliti negli ultimi 25 anni…

L’aumento dei prezzi dello zucchero avrà una pesante ricaduta sul prezzo dei prodotti dolciari, e non solo, con un rischio di fiammata dell’inflazione alimentare. 

 


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